“Riponi la tua spada nel fodero e vai alle urne”: scrivono così i vescovi della Repubblica Centrafricana, in un lungo documento pubblicato in vista delle elezioni legislative e presidenziali, in programma il prossimo 27 dicembre. La nota episcopale è stata diffusa domenica scorsa, mentre il Paese affrontava un altro appuntamento consultivo, ovvero il referendum sulla Costituzione in una nazione devastata, da circa tre anni, da un pesante conflitto tra i ribelli della coalizione “Seleka” e le milizie di autodifesa “Anti-Balaka”.
Votare non è solo un diritto, ma anche un dovere
Mettendo in luce la situazione di precarietà e insicurezza in cui versa il Centrafrica,
le “gravi violazioni dei diritti umani” che vengono perpetrate e “la derisione dell’autorità
statale”, i presuli esortano i fedeli a “passare dalla spada alle urne, dalle violenze
alle elezioni pacifiche”. I vescovi ricordano poi che il voto non è solo “un diritto
civico, ma anche un dovere morale ed una responsabilità” e si rivolgano, quindi, a
tutte le parti in causa affinché le prossime consultazioni elettorali possano “ristabilire
il quadro giuridico necessario al rilancio del Paese”.
Garantire elezioni libere e trasparenti. Candidati non cedano a corruzione
In particolare, al governo i presuli chiedono di “garantire la trasparenza delle elezioni,
creando delle buone condizioni per la partecipazione dei cittadini al voto”, in una
“dinamica di cambiamento democratico per una nazione riconciliata e prospera”. Dai
candidati, invece, la Chiesa di Bangui si attende qualità come “integrità, onestà,
verità”, ma anche “responsabilità, saggezza e sensibilità ai bisogni legittimi di
tutti i cittadini per garantire la pace”. “Unità, dignità, lavoro” sono, in particolare,
i tre obiettivi a cui i candidati devono mirare – si legge ancora nella nota – tenendo
sempre conto dell’interesse di tutta la nazione e restando lontani da “corruzione,
assolutismo e intolleranza”.
Cristiani operino in favore di pace e giustizia
I vescovi si appellano, poi, ai cittadini cristiani sottolineando la loro responsabilità
nell’operare “come artigiani della pace e servitori degli indifesi in favore dell’abolizione
delle ingiustizie”. “Il cristiano non è indifferente al mondo – spiegano i presuli
– ma partecipa alla realizzazione della volontà di Dio per la società umana”. Di qui
anche il richiamo a non vendere il proprio voto ed a scegliere i candidati in base
“al loro merito ed alla loro integrità morale”. Di qui, l’appello affinché i cittadini
siano bene informati sui programmi elettorali, collaborino a che le procedure di voto
si svolgano in modo pacifico, nel rispetto delle scelte di ciascun elettore.
Confessioni religiose formino la coscienza dei cittadini
Un ulteriore appello viene lanciato alle diverse confessioni religiose affinché “ciascuna
secondo la propria vocazione, promuova la giustizia fondata sul rispetto di ogni persona”.
Esortate anche a “incoraggiare la libertà politica ed a formare la coscienza dei cittadini
attraverso la promozione del bene comune e della cultura del diritto”, le confessioni
religiose devono anche – sottolineano i vescovi centrafricani – “vigilare affinché
le elezioni siano libere, giuste e trasparenti, denunciando gli eventuali abusi”.
Gruppi armati depongano le armi, la guerra non è una soluzione
Quindi, i presuli si rivolgono ai gruppi armati: “Vi esortiamo a deporre le armi e
a rinunciare ad ogni forma di violenza – è l’accorato appello episcopale – perché
la soluzione al conflitto del Paese non si trova nella guerra”. È tempo, allora, “di
riflettere sull’impatto che la scelta belligerante ha sulla società e sullo sviluppo
nazionale”, smettendo di “versare il sangue dei nostri fratelli e sorelle” per “seguire
tutti insieme il cammino della legalità e della cittadinanza responsabile al servizio
della nazione”.
Comunità internazionale garantisca voto sicuro, senza interferire in politica
Anche la comunità internazionale viene chiamata in causa, affinché “garantisca la
sicurezza e la logistica delle elezioni” ed “accompagni i nuovi eletti nell’esercizio
delle loro funzioni, ma nel rispetto degli accordi internazionali”, evitando così
di “interferire negativamente nella gestione politica” nazionale. Un appello specifico
riguarda anche i mass-media, che vengono esortati a “garantire l’equità nella copertura
informativa delle elezioni”.
Riconoscere la dignità di tutti, in unità e responsabilità
Infine, nell’ambito del Giubileo straordinario della misericordia, i presuli ricordano
la Porta Santa aperta dal Papa nella cattedrale di Bangui, lo scorso 29 novembre,
e esortano i fedeli ad “intraprendere il cammino della riconciliazione per riconoscere
e promuovere la dignità di tutti e di ciascuno, in unità e responsabilità”. “La speranza
di una Repubblica Centrafricana stabile, equa, giusta e sovrana resta alla nostra
portata – concludono i vescovi – Mobilitiamoci per la nostra sicurezza, l’educazione
dei nostri bambini ed il rilancio socio-economico del Paese, affinché sia unito, democratico
e prospero”. (A cura di Isabella Piro)
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