2015-12-13 10:11:00

Papa apre Porta Santa a San Giovanni: è tempo del perdono, non della rigidità


In questo tempo di gioia si riscopra la presenza di Dio per diventare strumenti di misericordia. E’ la richiesta di Francesco alla Messa per l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, la terza aperta dal Papa dopo quella di Bangui, in Centrafrica, e quella di San Pietro, l’8 dicembre. Il servizio di Francesca Sabatinelli:

L’apertura della Porta Santa è un invito alla gioia, e in questo tempo di misericordia è il momento di riscoprire la presenza e la tenerezza di Dio Padre, ed è il momento di essere strumenti di misericordia, perché per questo saremo “giudicati”. E’ ciò che chiede il Papa ai fedeli, nel giorno in cui apre la Porta Santa “porta del Signore”,  “porta della giustizia”, di San Giovanni in Laterano, la Cattedrale di Roma. Nell’omelia, Francesco ripete le parole di Sofonia il profeta, rivolte a Gerusalemme, chiede di esultare e di rallegrarsi, perché “il Signore ha revocato ogni condanna e ha deciso di vivere in mezzo a noi”:

"Questa terza domenica di Avvento attira il nostro sguardo verso il Natale ormai vicino. Non possiamo lasciarci prendere dalla stanchezza; non ci è consentita nessuna forma di tristezza, anche se ne avremmo motivo per le tante preoccupazioni e per le molteplici forme di violenza che feriscono questa nostra umanità. La venuta del Signore, però, deve riempire il nostro cuore di gioia".

E’ Sofonia “che apre il nostro cuore alla fiducia”, perché “Dio protegge il suo popolo”:

"In un contesto storico di grandi soprusi e violenze, ad opera soprattutto di uomini di potere, Dio fa sapere che Lui stesso regnerà sul suo popolo, che non lo lascerà più in balìa dell’arroganza dei suoi governanti, e che lo libererà da ogni angoscia".

Dubbio, impazienza o sofferenza, spiega ancora Francesco, non devono lasciarci cadere le braccia, come ci chiede Sofonia, perché, come ribadisce anche l’apostolo Paolo, “Il Signore è vicino”:

"Per questo dobbiamo rallegrarci sempre, e con la nostra affabilità dare a tutti testimonianza della vicinanza e della cura che Dio ha per ogni persona".

Anche il “semplice segno”, dell’apertura della Porta Santa a San Giovanni e in tutte le cattedrali del mondo, “è un invito alla gioia”:

"Inizia il tempo del grande perdono. E’ il Giubileo della Misericordia. E’ il momento per riscoprire la presenza di Dio e la sua tenerezza di Padre.
Dio non ama le rigidità, lui è Padre, è tenero. Tutto fa con tenerezza di Padre".

Anche per i fedeli di oggi vale la risposta di Giovanni Battista alle folle che chiedevano cosa fare e dunque il suo invito “ad agire con giustizia e a guardare alle necessità di quanti sono nel bisogno”. Ma c’è qualcosa in più:

"A noi, invece, viene chiesto un impegno più radicale. Davanti alla Porta Santa che siamo chiamati a varcare, ci viene chiesto di essere strumenti di misericordia, consapevoli che saremo giudicati su questo. Chi è stato battezzato sa di avere un impegno più grande".

"Chi è stato battezzato sa di avere un impegno più grande", prosegue il Papa perché "la fede in Cristo provoca ad un cammino che dura per tutta la vita: quello di essere misericordiosi come il Padre”:

"La gioia di attraversare la Porta della Misericordia si accompagna all’impegno di accogliere e testimoniare un amore che va oltre la giustizia, un amore che non conosce confini. E’ di questo infinito amore che siamo responsabili, nonostante le nostre contraddizioni".

In conclusione, la richiesta di pregare per tutti coloro che “attraverseranno la Porta della Misericordia” perché possano “comprendere e accogliere l’infinto amore del nostro Padre celeste, che ricrea, trasforma e riforma la vita".








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