2015-12-13 09:00:00

L'arcivescovo Zuppi a Bologna: nessuno si senta escluso


Da ieri pomeriggio Bologna ha un nuovo arcivescovo: mons. Matteo Maria Zuppi, che succede al cardinale Carlo Caffarra. Nominato da Papa Francesco lo scorso 27 ottobre, mons. Zuppi lascia la diocesi di Roma, dove era vescovo ausiliare per il settore Centro. Il suo insediamento è coinciso con l'apertura della Porta Santa. Da Bologna Luca Tentori:

“Cominciamo da quei tanti che sono ancora sulle panchine delle Piazze grandi per i quali possiamo noi trovare il modo di  dargli le carezze di cui hanno bisogno, come cantava il poeta. E in realtà "a modo mio" ne abbiamo bisogno tutti, come anche di pregare Dio”.

Le parole di Lucio Dalla in "Piazza grande" hanno aiutato mons. Matteo Maria Zuppi a presentarsi a Bologna, alla diocesi che da ieri pomeriggio guida come nuovo arcivescovo. Un episcopato che inizia sotto la cifra dell’Anno Santo della misericordia; un programma pastorale che è stato spiegato chiaramente con i numerosi incontri della mattinata prima della presa di possesso della cattedra che fu di San Petronio. Un viaggio iniziato di buon mattino che ha percorso la geografia della Chiesa emiliana visitando le periferie fisiche ed esistenziali: il Santuario della Madonna di Bocca di Rio con le comunità di montagna dell’Appennino, la Casa della Carità con i disabili e i profughi, i bambini di oncologia dell’ospedale Sant’Orsola. Periferie che diventano centro se è presente e annunciato Cristo. Poi la sosta nella memoria storica di una terra che conserva ancora aperte le ferite del secolo scorso: Marzabotto con gli eccidi della seconda guerra mondiale, la stazione centrale con la strage terrorista del 2 agosto 1980. E mons. Zuppi non si è sottratto anche all’accoglienza degli operai della Saeco che, per il momento, vedono solo un futuro molto incerto. L’abbraccio della città nel pomeriggio, con i giovani e i ragazzi che dalle due torri, simbolo di Bologna, lo hanno accompagnato nella Basilica di San Petronio. Lì con la lettura della Bolla papale di nomina è diventato il 120.mo successore del primo vescovo dell’antica Bononia, San Zama. A pregare con lui decine di migliaia di fedeli provenienti anche dalla Comunità di Sant’Egidio, in cui è cresciuto, e da molte parrocchie romane guidate dal cardinale Vicario Agostino Vallini. Queste le parole di mons. Zuppi:

“La gioia del Vangelo, quella di cui oggi in questa domenica siamo chiamati, si confronta con i tanti motivi di preoccupazione, che agitano i nostri cuori e il mondo. Noi non ci chiudiamo nei paradisi finti, non smettendo di lottare contro il male. L’avvento ci prepara a riconoscere la nostra gioia nella scandalosa debolezza della mangiatoia di Betlemme, così vera, così umana. E in tutte quelle mangiatoie di quelli che non trovano posto come Gesù. Allora la gioia si misura con le difficoltà vere della vita ed è anche lotta. E tutt’altro che buonismo, è come la misericordia. E la misericordia vede quello che ancora non c’è e la prepara”.

E anche per la diocesi di Bologna ieri pomeriggio il Giubileo straordinario ha portato l’apertura della Porta Santa nella cattedrale cittadina di San Pietro. E’ stato il primo atto dell’arcivescovo Zuppi che domenica prossima salirà al Santuario della Madonna di San Luca per aprire la seconda Porta della Misericordia nella sua nuova Chiesa:

“E’ per me una grazia nella grazia potere iniziare mettendomi insieme a voi tutti in cammino verso la porta santa che è Cristo e la sua misericordia. Questa è la Chiesa: un popolo di pellegrini, tutti gente di strada, una famiglia tanto più larga dei nostri confini (da scoprire e servire) che attraversa la porta che è Cristo perché ascolta la sua voce, la riconosce nella confusione e nell’incertezza della vita. La porta fa entrare in un'altra dimensione e permette di non restare prigionieri della propria. Questa porta ci apre il cuore a tutta la città. E nessuno deve essere escluso”.








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