2015-12-12 12:26:00

Presepe vivente di Matera: protagonisti anche i "visit-attori"


E’ animato da oltre 300 figuranti il Presepe vivente di Matera giunto quest’anno alla VI edizione. Suggestive le rievocazioni storiche dedicate al tema della Famiglia arricchite con scenografie cinematografiche. E diverse le novità pensate in questo nuovo allestimento dove anche i visitatori potranno entrare a far parte del presepe scegliendo di vestire i panni di un soldato, un pastore, un popolano o un sacerdote del tempio. Ne parla al microfono di Tiziana Campisi il direttore del Matera Convention Bureau Luca Prisco: 

R. - Quest’anno le novità sono diverse. Innanzitutto, un prolungamento delle date, infatti si arriverà fino al 3 gennaio. Avendo già fatto la prima parte – 4 e 8 dicembre – ora, praticamente, andremo incontro ai week-end: 13, 19 e 20 dicembre, e 1, 2 e 3 gennaio. La seconda novità sono le scenografie. Quest’anno abbiamo stretto una partnership con Cinecittà Studios, parte, quindi, dei pezzi del presepe ricordano Ben Hur. Un’altra cosa bella è che, partendo da questa domenica 13, fino alla fine del mese, ci sarà la possibilità di fare il “visit-attore”, cioè daremo la possibilità a chiunque lo volesse di vestirsi ed entrare dentro il presepe con l’aspetto del soldato romano, del pastore, del fabbro - quindi tutti quelli che erano i vecchi mestieri di una volta - e soprattutto di entrare in questa atmosfera del presepe.

D. – Ci riveli alcune curiosità del presepe…

R. – Innanzitutto, Matera ha sempre ospitato e accolto tutti. Il presepe è fatto da diverse pro loco provenienti da tutta Italia. Quest’anno una di esse ha fatto partecipare al presepe una trentina di profughi.

D. – Ci descriva alcune scene del presepe di Matera…

R. – Noi abbiamo innanzitutto una scenografia ricca nei contenuti, ma molto semplice. Parliamo di ricostruzione di antichi mestieri. E’ una scenografia, quindi, particolare, curata. E’ una situazione molto bella, proprio per rivivere una sensazione soprattutto spirituale: questo è quello che i visitatori commentano. Sono stati, cioè, toccati nel profondo.

D. – Il 3 gennaio accesso per portatori di handicap e disabili…

R. – L’idea nasce da un confronto con la Curia, ed è quella di dedicare una parte del presepe anche ai nostri amici disabili, di poter fare godere anche a loro le meraviglie della vita di Gesù. I sassi, purtroppo, sono alquanto scomodi, perché sono tutti gradini. Un piccolo sforzo da parte di tutti e si farà sì che la passeggiata diventi meno impegnativa.

D. – Qual è il messaggio che attraverso il presepe di Matera si vuole dare?

R. – Matera, innanzitutto, è la città capitale europea della cultura 2019. Quindi, attraverso questi eventi, si vogliono dare anche dei punti di contatto per quello che potrà accadere nel 2019 in questa città. Innanzitutto la cultura: la cultura dell’accoglienza e la cultura del vivere insieme, che è una cosa che soprattutto oggi – se si guarda quello che sta accadendo nel mondo – bisognerebbe recuperare. Meno fanatismo, quindi, e più Parola di Dio, cioè volersi bene, accogliersi, integrarsi e soprattutto accettare il diverso.








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