“Non accetteremo un accordo che non ponga la persona umana al primo posto”: scrive così la Cidse (Alleanza internazionale delle Agenzie cattoliche per lo sviluppo), in una nota diffusa in vista della conclusione della Cop21, la Conferenza internazionale sul clima in programma a Parigi. “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune" – sottolinea la Cidse, riprendendo l’Enciclica Laudato si’ di Papa Francesco - "comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”.
Accordo finale dia ascolto ai più vulnerabili
del pianeta
“Chiediamo a tutti i leader mondiali – aggiunge Bernd
Nilles, segretario generale dell’Alleanza internazionale – di fare tutto il possibile
per raggiungere un accordo che dia ascolto alle voci dei più vulnerabili del pianeta
e non li lasci indietro”. In particolare, la Cidse auspica che l’intesa finale della
Cop21 non tralasci il principio della difesa dei diritti umani, “messi in pericolo
da alcuni progetti climatici”.
Garantire l’accesso al cibo, tutelare le
comunità indigene
Altro punto essenziale per le Agenzie cattoliche è
“la sicurezza alimentare”. “Assicurare un’alimentazione adeguata ai più vulnerabili”
significa garantire loro “l’accesso” al cibo – spiega la nota – "perciò parlare semplicemente
di salvaguardia della produzione non assicura il cibo, né tutela il diritto ad esso;
al contrario, può portare ad un aumento delle emissioni dannose per l’ambiente". La
Cidse, inoltre, lancia un appello affinché siano protette le comunità indigene che
vivono in determinati territori, affinché non vengano espropriate ingiustamente, a
causa della riduzione dei loro terreni agricoli.
I Paesi più ricchi paghino i loro debiti ecologici
L’Alleanza chiede maggiori garanzie economiche per
i Paesi in via di sviluppo, affinché non siano “abbandonati a se stessi”. “Chi ha
più responsabilità nel causare i cambiamenti climatici – scrive la Cidse – deve provvedere”,
perché “è tempo, per i Paesi ricchi, di pagare il loro debito ecologico”. L’auspicio
della Cidse, infine, è che l’accordo di Parigi “dia un segnale chiaro ed inequivocabile
a tutto il mondo del fatto che l’era dei combustibili fossili è giunta al termine”,
senza lasciare spazio ad “ambiguità” che “aprano la porta a nuovi investimenti sui
combustibili fossili, distogliendo l’attenzione dalla possibilità di energia pulita
ed a basso costo che va incontro ai bisogni dei più poveri e dei più vulnerabili”.
(I.P.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |