2015-12-09 08:05:00

Usa: Is più ricco e forte. A Ryad riunione dell'opposizione siriana


I miliziani del sedicente Stato islamico possono contare su entrate mensili per 80 milioni di dollari e su un numero di combattenti stranieri triplicato in un anno e mezzo. E’ quanto affermano due rapporti di centri studi americani. Intanto tra Iraq e Siria continuano bombardamenti e raid contro l’Is: la Russia ha iniziato a colpire anche da un sottomarino schierato nel Mediterraneo, mentre a Ryad in Arabia Saudita si apre il tavolo tra fazioni e gruppi d’opposizione al regime di Damasco. Il servizio di Gabriella Ceraso:

Nel giugno del 2014 erano circa 12mila gli stranieri arruolati nelle file del sedicente Stato islamico oggi la cifra si aggira tra i 27 e i 30mila di cui 5mila provenienti dall'Europa. In tutto sono 86 i Paesi che forniscono reclute ai miliziani, in testa Tunisia e Arabia saudita poi Russia, Turchia e Giordania. C’è perdurante attrazione della retorica dei jihadisti, dicono gli studiosi, e il contrasto finora non è stato sufficiente. Anche gli introiti dell’Is crescono secondo i dati americani: 80 milioni di dollari mensili, in gran parte ottenuti da tassazioni e vendite di petrolio e gas, in più Amnesty International denuncia che il 'Califfato' ha nel suo arsenale armi provenienti da 25 Paesi. Cifre sconcertanti mentre sul terreno il contrasto armato continua. Le forze irachene hanno ripreso all’Is gran parte della città di Ramadi, mentre a Mosul il governo chiede aiuto alla Nato per respingere lo schieramento turco, dice, non autorizzato dall’Onu. Intanto è ancora caos in Siria.Si indaga sulla morte di civili nei raid della coalizione a guida Usa, mentre Mosca ha iniziato a colpire Raqqa, roccaforte dei jihadisti, anche dal sottomarino Rostov sul Don schierato nel Mediterraneo, e i ribelli siriani stanno abbandonando anche l'ultima area sotto il loro controllo a Homs."Per la Siria serve immediatamente un cessate il fuoco come previsto dagli accordi di Vienna". Così ieri è tornato a chiedere il segretario generale dellOnu. Gli Usa tranquillizzano: il prossimo incontro previsto è il 18 dicembre a New York, ma tutto dipenderà dagli eventi di questa settimana. Sempre dagli Stati Uniti arriva un segnale chiaro nella direzione del contrasto al terrorismo. Una proposta di legge, che prevede una stretta sul sistema di esenzione dei visti per chiunque abbia visitato Iraq e Siria - e secondo alcune fonti anche l'Iran- negli ultimi cinque anni, anche se provenienti da Paesi fino ad ora esenti.








All the contents on this site are copyrighted ©.