2015-12-08 11:01:00

Giubileo: un nuovo inizio nel segno della misericordia


Un nuovo inizio

"Il senso di un Anno Santo è quello di un nuovo inizio e si può ripartire solo se si fanno i conti con le proprie fragilità, le proprie debolezze e i propri peccati, se per questi appunto s'invoca il perdono del Padre". Don Pino Lorizio, docente di teologia fondamentale alla Pontificia Università Lateranense, commenta in diretta la cerimonia di apertura del Giubileo della Misericordia, presedieduta da Papa Francesco in Piazza San Pietro. 

Non rassegnarsi al peccato

"L'apertura della Porta Santa - ricorda il teologo - coincide con la Solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, che non è stata scalfita dal peccato perché doveva essere la Madre di Dio. Noi invece viviamo la condizione del peccato, ma non la viviamo per rassegnarci, bensì con lo stato d'animo di chi sa e vuole ricevere il perdono di Dio e dei fratelli e da lì ripartire". 

Nel segno del Concilio

"Ma c'è un'altra circistanza - prosegue don Lorizio - che caratterizza l'apertura di questo Anno Santo e che non va dimenticata: la coincidenza con la chiusura, cinquant'anni fa, del Concilio Vaticano II". "E' stato un Concilio fondamentale per la storia della Chiesa - spiega il teologo - di cui tutti siamo figli, e che ha significato davvero un nuovo inizio per la comunità ecclesiale. Ha dato l'avvio a tutto un processo di riforme della Chiesa cattolica. E così Papa Francesco ci ricorda oggi che sono sì importanti le riforme esteriori, istituzionali e strutturali, ma la riforma vera nasce dalla conversione del cuore dell'uomo che deve essere però un'esperienza anche comunitaria". 

Le voci dei pellegrini

In piazza San Pietro oggi, nel giorno dell'apertura del Giubileo della Misericordia, la gioia e la speranza prevalgono sulla paura legata all'allarme terrorismo. "Sono molto felice di essere qui - racconta Augusto che viene dalla Colombia - perché quest'anno nel mio Paese potrebbe finire il conflitto interno tra il Governo e i guerriglieri delle Farc e perciò considero provvidenziale l'invito di Papa Francesco al perdono". "Con questo Giubileo il Papa ci invita a guardare oltre i nostri problemi quotidiani - racconta Antonio, proveniente dalla Spagna - ci spinge a concentrarci sul problema della pace e sui bisogni e le esigenze dei nostri fratelli nel mondo". "Questo è un momento straordinario - aggiunge Phil, che arriva da Washington, Stati Uniti - un occasione per ringraziare Dio per tutte le benedizioni che ci dona ogni giorno e riflettere, di fronte alla violenza che insanguina il mondo, sulla conversione che ognuno di noi deve attuare per ritrovare Dio e i nostri fratelli". 

(a cura di Fabio Colagrande e Antonella Palermo, inviata in Piazza San Pietro)

 








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