2015-12-07 13:22:00

Delegazione dei vescovi sudcoreani visita la Corea del Nord


Si è conclusa venerdì 4 dicembre la visita realizzata in Corea del Nord da una delegazione della Chiesa della Corea del Sud composta da 17 persone, iniziata lo scorso primo dicembre. I partecipanti – riferisce l’agenzia Fides – sia all'andata che al ritorno hanno fatto scalo nella Repubblica popolare cinese. La delegazione includeva quattro vescovi alla guida di diocesi coreane, compreso l'arcivescovo Hyginus Kim Hee-joong, presidente della Conferenza episcopale sudcoreana, e l'Abate Simon Peter Ri Hyeong-u, dell'Abbazia benedettina di Waegan, assieme a sacerdoti e rappresentanti dei Comitati ecclesiali per la riconciliazione del popolo coreano. A invitare ufficialmente i presuli è stata l'Associazione cattolica di Corea, organismo che fa capo allo Stato nordcoreano.

Dialogo per migliorare le relazioni tra i due Paesi
Prima della partenza, mons. Kim Hee-joong, arcivescovo di Gwangju, aveva espresso l'auspicio “che per l'avvenire sempre più sacerdoti sudcoreani possano recarsi in Corea del Nord a celebrarvi la Messa”. Durante la visita, la delegazione ha cercato di raccogliere notizie sulla reale consistenza delle comunità cattoliche che sarebbero ancora presenti in Nord Corea. Nei colloquil, si è parlato anche della possibile ricostruzione di una Chiesa a Pyeongyang. I vescovi hanno anche avuto un incontro con Kim Yong Dae, vicepresidente della Suprema assemblea del popolo della Corea del Nord, sulle modalità di miglioramento delle relazioni tra i due Paesi.

Vincere l’indifferenza delle giovani generazioni
Dai tempi della divisione tra le due nazioni, questa è la prima volta che una delegazione ecclesiale sudcoreana così numerosa e di alto profilo visita la parte settentrionale della Penisola. “Occorre consolidare questa piattaforma di riconciliazione intensificando scambi e collaborazioni - spiega padre Timothy Lee Eun-hyung, segretario del Comitato dei vescovi per la riconciliazione del popolo coreano - perché soprattutto tra i giovani c'è il rischio di una crescente indifferenza davanti al desiderio di riunire il popolo coreano”.

Camminare verso inclusione, perdono e riconciliazione
Di qui, l’appello di padre Timothy “a mettere da parte atteggiamenti aggressivin e camminare sulla via dell'inclusione, del perdono e della riconciliazione, come ci ha indicato anche Papa Francesco quando è venuto in Corea”, nell'agosto 2014. Da ricordare che padre Timothy è cappellano della “Chiesa del pentimento e della redenzione”, inaugurata nel 2013 a pochi chilometri dal confine, dove si svolgono ogni settimana preghiere e liturgie per invocare il dono della riunificazione. (I.P.)








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