2015-12-05 11:35:00

Polonia: 6 dicembre, Giornata di preghiera per Chiese dell’Est


“Beati i misericordiosi”: è questo il motto scelto dalla Conferenza episcopale polacca per la Giornata di preghiera e sostegno alle Chiese dell’Est che si celebra domani, 6 dicembre, seconda Domenica di Avvento. Giunta alla 16.ma edizione, l’iniziativa si ispira quest’anno all’imminente Giubileo straordinario della misericordia, ma anche al versetto evangelico “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5,7) che dà il tema alla prossima Giornata mondiale della gioventù in programma a Cracovia, alla presenza del Papa, nel luglio 2016.

Iniziativa di sostegno per i giovani ed i più poveri
L’apposito gruppo di lavoro della segreteria della Conferenza episcopale polacca – istituito nel 1989 per aiutare i cattolici sparsi sul territorio dell’allora Unione Sovietica – quest’anno dedicherà i fondi raccolti ai Centri di accoglienza dei più poveri e al sostegno delle iniziative rivolte ai giovani. Circa un centinaio di ragazzi, infatti, dovrebbero essere ospitati nella diocesi di Varsavia prima della Gmg.

Aiuti concreti per la popolazione dell’Ucraina
Facendo appello alla generosità dei fedeli, il segretario del gruppo di lavoro, don Leszek Kryza – spiega l’agenzia Sir – ha sottolineato che quest’anno la maggior parte delle richieste d’aiuto proviene all’Ucraina dove la mancanza più impellente è quella del riscaldamento. “Non si tratta tanto di riscaldare le Chiese, quanto di poter pagare il riscaldamento delle case di accoglienza per bambini, persone anziane e madri che crescono i figli da sole”, ha ribadito il presule.

Nel 2014, raccolti oltre 600mila euro per 350 progetti solidali
Lo scorso anno, grazie alla raccolta di più di 600 mila euro, sono stati finanziati 350 progetti di sostegno a ospedali, case di cura, orfanotrofi e mense per i poveri. In sedici anni, le Giornate per le Chiese dell’Est hanno permesso di raccogliere oltre 15 milioni di euro destinati a Paesi come Russia, Bielorussia, Kazakistan, Lituania, Lettonia, ma anche Georgia e Serbia. (I.P.)








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