2015-12-03 19:54:00

Turchia rilancia a Russia accusa di trafficare petrolio con l'Is


Si acuisce lo scontro tra Russia e Turchia, che ora si accusano a vicenda di trafficare illegalmente petrolio con lo Stato islamico. Intanto i ministri degli Esteri dei due Paesi, Lavrov e Cavusoglu,  si sono incontrati, oggi pomeriggio a Belgrado a margine del Vertice dell’Osce, per la prima volta dopo l’abbattimento del jet russo, il 23 novembre scorso, al confine turco siriano. Ma nulla è trapelato sui colloqui, oltre alle condoglianze ufficiali di Ankara a Mosca per la morte del pilota. Il servizio di Roberta Gisotti

Ha rilanciato e rincarato le sue accuse alla Turchia di complicità con l’Is, il presidente Putin, nel suo discorso alla Nazione, tuonando: “Se qualcuno ha pensato che la reazione russa  sarà limitata alle sanzioni si sbaglia di grosso”. Ma “non impugneremo le armi”, ha rassicurato, il capo del Cremlino. Nel mentre è arrivato l’annuncio del ministro russo per l’Energia: Mosca ha bloccato i negoziati con Ankara per il progetto Turkish Stream, il gasdotto destinato a trasportare gas russo in Europa attraverso il territorio turco. Misura di ritorsione che si aggiunge a quelle già decise a partire dal primo gennaio 2016: nell’import alimentare, nell’export di grano, in ambito lavorativo e di scambi culturali, nel settore turistico e nel ripristino dei visti tra i due Paesi.

 

In riposta il presidente turco Erdogan ha definito “immorali” le accusa di Mosca rivolte al suo Paese e alla sua famiglia, e contrattaccato di avere lui le prove, che mostrerà al mondo, sul coinvolgimento della Russia in attività di contrabbando di petrolio dell’Is in Siria. Più dialogante il premier turco Davutoglu: “possiamo combattere lo Stato islamico insieme”, ha detto rivolto a Mosca, ribadendo che il jet è stato abbattuto perché ha violato lo spazio aereo turco, “se fosse stata segnalata la sua presenza - ha puntualizzato - avremo detto ai russi che in quell’area l’is non c’era, aggiungendo poi  riguardo le sanzioni commerciali: “discutiamone intorno a un tavolo”. 








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