“La sfida più grande è l’integrazione a lungo termine dei migranti e dei rifugiati nelle società di accoglienza e sul mercato del lavoro”: scrivono così le Chiese europee in un comunicato congiunto diffuso ieri al termine di un seminario dedicato al tema delle migrazioni. All’evento, organizzato dalla Commissione europea con sede a Bruxelles, hanno preso parte rappresentanti della Comece (Commissione delle Conferenze episcopali della Comunità europea), della Cec (Conferenza delle Chiese europee) che riunisce ortodossi, protestanti, anglicani e cattolici, e della Ccme (Commissione delle Chiese per i migranti in Europa), agenzia ecumenica per la migrazione e l’integrazione.
Occorrono obiettivi politici chiari e risposte coordinate
“Abbiamo bisogno – si legge nel comunicato – di obiettivi politici chiari, di risposte
coordinate, ma anche concertate, da parte dei migranti e delle società europee”, perché
“la stretta cooperazione tra le autorità pubbliche a tutti i livelli, la società civile,
le Chiese e le comunità religiose permetterà di rispondere in modo più efficace alla
crisi” umanitaria provocata “dal recente flusso di migranti e di rifugiati sul suolo
europeo”. Infatti, spiegano ancora Comece, Cec e Ccme, “l’accoglienza di migranti,
richiedenti asilo e rifugiati è una sfida urgente, in particolare per gli Stati membri
dell’Ue che hanno una frontiera esterna all’Unione stessa”.
Chiese contribuiscono in modo significativo all’integrazione dei migranti
Il tutto mentre “la crisi che si è aggravata drammaticamente nel corso dell’estate
del 2015 pone il tema delle migrazioni in primo piano nell’agenda politica dell’Ue”.
“La disponibilità dei poteri pubblici e l’ospitalità di numerose Chiese cristiane
e comunità religiose in Europa – continua la nota – sono segnali incoraggianti”, perché
“nel loro operato quotidiano, le Chiese hanno contribuito in maniera significativa
all’integrazione dei nuovi arrivati”.
Crisi attuale non è questione di statistiche, ma di dignità umana
Ribadendo, inoltre, l’importanza di “coltivare un’immagine più positiva di tutti i
migranti ed i rifugiati in Europa”, i presuli cattolici e gli altri organismi ecumenici
sottolineano “l’aspetto personale ed umano della crisi attuale: essa non è una mera
questione di statistiche o di economia, bensì una questione di dignità umana e di
bene comune”. In quest’ottica, è da notare che “le Chiese in Europa sono spesso il
primo ed il più importante punto di contatto per i migranti ed i rifugiati” che in
esse trovano “il sostegno necessario per iniziare ad adattarsi alle società di accoglienza”.
Favorire l’incontro tra migranti e società di accoglienza
Nell’ambito del seminario, infine, i partecipanti si sono impegnati a “fornire uno
spazio di incontro tra i migranti, rifugiati e società di accoglienza”, così come
“uno spazio per affrontare i timori delle comunità ospitanti”. (A cura di
Isabella Piro)
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