2015-12-01 13:07:00

Ripartire dagli archivi per interpretare il Concilio Vaticano II


Ripartire dagli archivi per interpretare le tante sfumature del Concilio Vaticano II. Questa la sfida lanciata oggi alla presentazione in Sala Stampa Vaticana del Convegno Internazionale: “Il Concilio Vaticano II e i suoi protagonisti alla luce degli archivi”. L’iniziativa promossa e organizzata dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche vede anche la partecipazione dell’Università Lateranense. I tre giorni di lavori, programmati da oltre un anno, si apriranno nell’Aula nuova del Sinodo il 9 dicembre prossimo. Il servizio di Massimiliano Menichetti:

Presentare le opinioni minoritarie per contribuire a mostrare a distanza di 50 anni l’unitarietà, i volti e le sfide lanciate del Concilio Vaticano II. E’ il filo rosso del Convegno Internazionale che aprirà i battenti mercoledì prossimo in piena sintonia con il Giubileo della Misericordia e che risponde all’invito di Papa Francesco di offrire un contributo specifico al dialogo tra la Chiesa e il mondo contemporaneo. Padre Bernard Ardura, O. Praem, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche:

"Dopo la solenne apertura della Porta Santa, il nostro convegno ci introdurrà ad una riflessione sul Concilio, che San Giovanni XXIII volle già porre sotto il segno stesso della misericordia".

Molti i relatori presenti al convegno che prosegue un percorso avviatosi tre anni fa, ancora padre Ardura: 

"Nel corso di queste giornate di lavoro, numerosi e qualificati relatori illustreranno ciò che è stato l’evento ecclesiale del Concilio attraverso un certo numero dei suoi protagonisti e mettendo anche in luce le varie reti di opinione che ebbero un ruolo non indifferente nella formazione delle convinzioni di molti Padri conciliari".

Lo scopo del Concilio ha proseguito padre Ardura è stato quello di esprimere la fede cristiana nel linguaggio degli uomini di questo tempo e centrale per il convengo - ha precisato - sarà mostrare anche il peso che ebbero le opinioni della minoranze:

"Nell’elaborazione del programma di questo Convegno abbiamo anche tentato di rendere conto non soltanto della diversità, ma anche delle divergenze manifestatesi nel corso del Concilio. Perché si parla sempre delle opinioni maggioritari, ma c’era anche una minoranza e una minoranza attiva: quindi anche a questa minoranza sarà fatto posto”.

Un Convegno che non vede solo rappresentanti cattolici per rispondere anche all’invito lanciato all’inizio del Concilio Vaticano II “della promozione dell’unità della famiglia umana e quella di tutti i cristiani”:

"Abbiamo invitato a intervenire a questo convegno qualificati rappresentanti della Chiesa ortodossa russa ed ucraina e della comunione anglicana. Avremo anche un messaggio del Rabbino capo di Roma".

“Fondamentale per leggere correttamente il Concilio è anche il processo di elaborazione dei testi” ha precisato prof. Philippe Chenaux, membro del Pontificio Comitato Scienze Storiche e docente alla Lateranense:

"Per interpretare correttamente il Concilio, che è materia essenzialmente teologica, mi sembra importante ritornare alle intenzioni dei Padri, a quello cioè che hanno voluto fare e dire i Padri che hanno elaborato questi documenti. Dunque, il contributo della storia e degli storici, per ricostruire il processo di elaborazione di testi, mi sembra fondamentale per arrivare, appunto, a una corretta interpretazione. Dalla lettura dei testi bisogna risalire all’intenzione degli attori del Concilio. Da qui l’importanza di questo Convegno".








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