Al Papa diciamo sinceramente “grazie”: la sua determinazione e il suo coraggio “ci hanno confortato”. Con queste parole, il vicepresidente dei vescovi del Centrafrica, mons. Nestor Nongo Aziagbia, commenta la visita di Francesco nel suo Paese. L’intervista è dell’inviata Romilda Ferrauto:
R. – Le Pape s'est présenté comme pèlerin de la paix…
Il Papa è venuto come pellegrino della pace per la
Repubblica Centrafricana. E credo che tutti i centrafricani venuti ad accogliere il
Papa siano giunti proprio come pellegrini della pace. Molte delle persone che sono
venute dall’est del Paese e dal sud del Paese sono venute a piedi, camminando per
diversi giorni… Hanno camminato fino a 150 chilometri a piedi per essere presenti
all’incontro con il Papa. Il messaggio di pace lanciato dal Papa alla popolazione
centrafricana è stato accolto con entusiasmo e credo germoglierà e porterà frutti
di pace, di riconciliazione, di perdono al popolo centrafricano.
D. – La folla ha avuto coraggio e ha superato la paura delle misure di sicurezza. Ne è rimasto sorpreso?
R. – No, parce que la population centrafricaine attendait de long date…
No, perché la popolazione centrafricana attendeva
da lungo tempo questa visita. La paura del popolo riguardava i tentativi dell’ultimo
minuto per impedire al Papa di venire, ma il suo coraggio e la sua determinazione
ci hanno confortato. E noi gli diciamo sinceramente: “Grazie!”.
D. – Quindi, i centrafricani sono pronti ad accogliere questo appello al perdono, ma anche all’amore dei nemici e all’interruzione della spirale di violenza?
R. – Les centrafricains sont prêts à entendre ce message…
I centrafricani sono pronti ad ascoltare questo messaggio.
E penso che le attese del popolo centrafricano proseguano al di là del messaggio del
Papa che ci ha rivolto. Bisogna d’ora in poi creare le condizioni perché questa pace
diventi una realtà per il popolo africano.
D. – C’è qualcosa che vuole aggiungere?
R. – Nous disons sincèrement merci au Saint Père...
Noi diciamo sinceramente grazie al Santo Padre per
questa sua sollecitudine fraterna e pastorale.
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