Circa 16.000 bambini sono stati arruolati di forza dalle parti coinvolte nel conflitto civile in Sud Sudan. Lo ha denunciato l’Unicef secondo cui, “nonostante la firma di accordi di pace, sul terreno si vedono pochi segnali di miglioramento”. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia - riporta l'agenzia Misna - ha riferito inoltre di “gravi violazioni dei diritti dei minori, tra cui omicidi, rapimenti e violenze sessuali”. Dall’inizio del 2015 ad oggi, la situazione sarebbe addirittura peggiorata, con arruolamenti forzati e stupri di minori da parte dei combattenti.
1.500 i bambini uccisi dall'inizio del conflitto
“Alcuni bambini sono costretti a combattere in prima linea - ha aggiunto il portavoce
Unicef Christophe Boulierac - mentre altri vengono usati come messaggeri o facchini
in situazioni pericolose”. L'Unicef stima che siano 1.500 i bambini uccisi dall'inizio
del conflitto, 900mila gli sfollati interni e un milione i bambini affetti da malnutrizione.
Il Paese dilaniato dal 2013 da una sanguinosa guerra civile
Indipendente dal 2011, dopo una lunga guerra civile con Khartoum, il Sud Sudan è
ripiombato nel conflitto civile nel dicembre 2013 in seguito ad una lotta ai vertici
di potere tra il Presidente Salva Kiir e il suo vice Riek Machar. I combattimenti
non sono mai veramente cessati nonostante le firme – lo scorso 26 agosto – di un accordo
di pace tra il governo e i ribelli mediato dall’Igad. (A.d.L.)
All the contents on this site are copyrighted ©. |