2015-11-28 16:05:00

Parkinson, lo sport e il teatro sono armi di difesa per i pazienti


In Italia, ci sono 6 mila nuovi casi di Parkinson ogni anno. Il punto sulla ricerca in occasione della Giornata nazionale dedicata alla malattia viene fatto con iniziative, incontri con i medici e strutture aperte. Come nel caso del Policlinico Gemelli che ha presentato il suo reparto specializzato per Parkinson. Il servizio di Veronica Di Benedetto Montaccini:

“La teoria del buonumore è fondamentale, perché quando l’estate scorsa siamo stati tutti insieme in discoteca per un attimo abbiamo tutti dimenticato la malattia di Parkinson”. A tremare è la voce, non le mani. Per l’emozione, come tanti altri pazienti che nella Giornata nazionale di prevenzione alla malattia di Parkinson portano la loro testimonianza. Una malattia che in Italia colpisce 250 mila persone, di età molto diverse, spiega la Dott.ssa Annarita Bentivoglio, responsabile del percorso dedicato al Parkinson del Policlinico Gemelli:

"Molti hanno un’idea della malattia legata a personaggi famosi e quindi la pensano esclusivamente come una malattia dell’anziano, incurabile. In realtà, la malattia di Parkinson è molto più di questo, è una malattia che colpisce molte persone in età giovane-adulta. Un malato su quattro ha meno di 50 anni".

Il polo specializzato del Gemelli mette insieme competenze di neurologi, geriatri e fisioterapisti. Fare attività fisica riduce del 43% l’avanzamento della malattia, come racconta con la sua esperienza personale Claudio Monda, dentista affetto dal Parkinson:

"Frequento la ginnastica riabilitativa di gruppo, è molto importante che siamo tutti insieme perché ci guardiamo gli uni con gli altri e i miglioramenti che fa uno servono anche all’altro, devo dire".

Secondo le stime, il numero dei malati è destinato a raddoppiare nei prossimi anni. Per riuscire ad arginare la patologia, continua la dottoressa Bentivoglio, occorre saperla riconoscere presto:

"E’ importante che la malattia venga diagnosticata e riconosciuta presto, perché iniziare un percorso terapeutico e farmacologico precocemente garantisce risultati a lungo termine migliori e garantisce una buona qualità di vita".

Una vita che si può riconquistare, ponendosi ogni giorno degli obiettivi al di là delle rigidità muscolari. Secondo il paziente Claudio Monda, il Parkinson ha a che fare anche con la volontà e le attività ricreative sono le vere alleate per non farsi sopraffare dalla malattia:

"Ho iniziato a fare il teatro e mi trovo bene. Per me, è una terapia anche quella perché mi stimola e ho visto che quando sono impegnato a fare queste cose non mi partono i sintomi del Parkinson, la rigidità e i tremori a volte. Quelli vengono quando sono annoiato, sulla sedia, a non fare niente o a guardare la televisione. Sono molto propenso a fare molte cose, canto, ballo e faccio il teatro. Io sono medico dentista e non ho perso mica tante delle mie capacità, lavoro volentieri e con passione. Continuo e non mi voglio rinchiudere. Credo sia importante: non bisogna rinchiudersi, non bisogna nascondersi". 








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