2015-11-24 14:30:00

Francesco in Africa. Le tappe in Uganda e Centrafrica


Il soggiorno kenyano dell’11.mo viaggio apostolico di Francesco si concluderà nel pomeriggio del 27 novembre, quando il volo papale atterrerà dopo un breve volo allo scalo di Entebbe, in Uganda. Due giorni e poi l’ultima frazione della visita a Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Alessandro De Carolis ricorda in questo servizio alcuni dei momenti salienti che caratterizzeranno queste due tappe:

Una Porta Santa aperta anzitempo, quasi una corsia preferenziale perché il dono della Misericordia attiri con sé la promessa della pace. Come per ogni viaggio apostolico, i media individuano l’evento catalizzatore, quello che del viaggio diventerà l’icona da conservare in memoria e perpetuare nei racconti a posteriori. Uno di questi istanti-fulcro sarà certamente l’apertura della Porta Santa della cattedrale di Bangui, capitale martoriata della Repubblica Centrafricana. L’avvio “de facto” del Giubileo che nel resto del mondo si inaugurerà il giorno dell’Immacolata. Una porta che lascia filtrare la luce della speranza sulle macerie che da anni si accumulano in un Paese che non riesce a trovare il bandolo della concordia interna.

I martiri ugandesi
Francesco atterrerà tra i “suoi” poveri, in un aeroporto più abituato a essere una città-tendopoli di profughi che scalo internazionale, con le sue strisce d’asfalto spolverate ovunque di terra rossa e brulicanti di gente aggrappata alla vita. “Vengo a portare la pace”, ha ripetuto il Papa in questi giorni e il messaggio che ripeterà a ogni passaggio del suo breve soggiorno centrafricano sarà eco in arrivo dalla tappa precedente, in Uganda. Qui, ogni passo di Francesco sarà all’ombra dei martiri ugandesi, un antico germe cristiano scaturito vicino alle sorgenti del Nilo che, al pari delle acque del grande fiume, ha prodotto in 130 anni un limo fertile di presenza ecclesiale, non solo per il Paese guidato da Museveni ma anche per gli Stati circostanti dove il sacrificio di Carlo Lwanga e dei suoi compagni ha lasciato una testimonianza che attraversa le generazioni.

Pace lungo l'Equatore
Per Papa Francesco, un viaggio lungo l’Equatore, ricordando Paolo VI e soprattutto Giovanni Paolo II, il Papa “africano”, con nel cuore e sulle labbra un appello a quel valore di pace che neanche più nel Vecchio continente è garantito dall’anagrafe di democrazie che si ritenevano stabili e dunque solide, ma dalla capacità di riscoprire in quel valore una nuova strada, come chiede Francesco, di fraternità.








All the contents on this site are copyrighted ©.