2015-11-23 15:12:00

Giubileo. Gabrielli: sicurezza e libertà. Palumbo: coinvolgere cittadini


Parte oggi il Piano di Sicurezza per il Giubileo, già illustrato nei giorni scorsi. 2 mila gli uomini di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia municipale e Corpo forestale chiamati a presidiare nella città di Roma oltre mille obiettivi sensibili, eventi a rischio, autobus e metropolitane, stazioni, aeroporti, strade di accesso nella capitale. "Non cambierà nulla dal punto di vista delle libertà e dei diritti dei cittadini", ha assicurato stamane il prefetto Gabrielli, puntualizzando che saranno "semplicemente" utilizzati "strumenti che la normativa mette a disposizione". Ma quale ruolo potranno giocare gli stessi cittadini nella partita della sicurezza? Roberta Gisotti lo ha chiesto a Gianni Palumbo, portavoce del Forum Terzo settore, promotore nel luglio scorso insieme ad oltre 30 associazioni di un “Manifesto dei cittadini per il Giubileo”:

D. - Dopo gli attentati di Parigi e davanti alla strategia del terrore dei jihadisti dell’Is, il tema della sicurezza è divenuto prioritario… come reagire da parte dei cittadini?

R. – Il tema è sicuramente diventato prioritario, ma era già presente: insieme alla sicurezza armata, c’è anche quella disarmata che può essere messa in atto dai cittadini. Noi da questo punto di vista abbiamo fatto delle proposte al sindaco che si è dimesso e le stesse sono state presentate anche al prefetto Gabrielli. Chiediamo anzitutto che ci sia un riconoscimento dell’associazionismo e per i cittadini all’interno del progetto generale del Giubileo. Pensavamo quindi all’attivazione di una rete di strutture pubbliche, ma anche private, scelte tra quelle già attive per costituire dei presidi culturali, sociali, ambientali, educativi. E riteniamo che questi possano essere dei luoghi nei quali la sicurezza non sia necessariamente il dire: ‘state tranquilli’, ma il poter continuare a svolgere la propria attività nei luoghi dove si vive. Questo è sicuramente un elemento che porta tranquillità. Da questo punto di vista possiamo dare un importante segnale e un importante contributo.

D. – Ecco è importante infatti che l’ansia, la preoccupazione dei cittadini sia incanalata in comportamenti positivi …

R. – Esatto, questo è l’obiettivo. In alcuni municipi romani è già in corso l’attivazione di alcuni presidi vogliamo arrivare a coinvolgere tutti i municipi, perché in questi presidi si possono fare anche queste attività legate alla gestione dell’ansia e delle tematiche connesse; e questo sicuramente è un aspetto. L’altro aspetto riguarda la vita ordinaria: ad esempio, un servizio che riteniamo molto importante è quello che mira al contrasto della povertà e quindi alla messa a punto di azioni per ridurre e contenere le varie povertà: certamente quella sociale, quella alimentare, quella abitativa, quella economica, ma anche quella energetica, quella informativa, quella comunicativa… La povertà è fatta da una serie di elementi, non soltanto da uno. Allora, intervenire su questo ci aiuta a costruire un percorso di sicurezza per i cittadini, soprattutto per quelli più fragili.

D. - Dunque è importante e pressante che il prefetto Gabrielli riprenda in considerazione questo vostro manifesto?

R. – Assolutamente sì, noi lo abbiamo già richiesto e abbiamo chiesto anche un incontro su questo al prefetto Tronca. Gabrielli si occupa del Giubileo e il prefetto Tronca si occupa del Comune: loro sono i nostri interlocutori. Abbiamo chiesto di nuovo che sia ripristinato un processo di presenze attive istituzionali. Stiamo aspettando di essere convocati.








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