2015-11-18 12:52:00

I media per vincere la sfida contro i cambiamenti climatici


Un'alleanza tra istituzioni, società civile e mondo dell'informazione per vincere la sfida cruciale contro il clima che cambia. A lanciarla è il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, nel suo messaggio che ha aperto questa mattina a Rieti il XII Forum Internazionale dell'informazione ambientale, organizzato dall'associazione Greenaccord Onlus in collaborazione  con il Pontificio Consiglio per la Famiglia. L’incontro, che si concluderà venerdì, ha come filo conduttore il tema “Clima, ultima chiamata”, e vede la presenza di oltre 100 giornalisti arrivati da tutto il mondo. Marina Tomarro ha intervistato Alfonso Cauteruccio presidente di Greenaccord:

R. – Abbiamo voluto sottolineare il fatto che non c’è più tempo e che bisogna agire. Le autorità politiche di tutto il mondo e la comunità civile sono chiamate ad uno scatto morale. Il Papa ha invitato proprio a fare questo nell’Enciclica, e ne ha parlato in termini molto accorati. Il Vertice di Parigi si presenta come uno spartiacque: bisogna “saltare il fosso”, e trovare soluzioni che possano far sperare per il futuro dell’umanità. Non c’è molto tempo: bisogna agire in fretta e subito!

D. – Quando diciamo “emergenza climatica”, di cosa andiamo a parlare?

R. – Parliamo del surriscaldamento del pianeta, purtroppo. Sono grandi masse di energia che si creano sulle superfici dei mari e degli oceani, che scaricano tutta una potenzialità su varie parti del mondo in maniera disordinata: non si sa, infatti, né quando né come né dove questi fenomeni vanno a colpire. Ci sono morti, distruzioni… Non possiamo più tollerare che avvenga tutto questo. Dobbiamo fare quello che possiamo. Direi che lo slogan potrebbe essere questo: “Il clima cambia, cambia anche tu!”.

D. – In che modo possiamo cambiare gli stili della nostra vita?

R. – Direi partendo dai semplici gesti quotidiani, come per esempio un miglior approccio all’energia – quindi al suo consumo – il muoversi, la mobilità soprattutto. È un grande settore nel quale sperperiamo tanto. Poi il cibo: non indugiare troppo su alcuni prodotti che sappiamo essere molto impattanti sull’ambiente. Anche il modo di vestirsi e di fare spesa. Tutto può essere così in qualche maniera ragionato e vissuto meglio. Questo possiamo farlo con piccoli gesti quotidiani. Ma soprattutto, quello che è importante è che si cambi anche il modo di relazionarsi con gli uomini e l’ambiente circostante. Si dice che l’ecologia è la “scienza delle relazioni”: la tutela del Creato ci deve aiutare a saperci rapportare meglio con tutto quello che ci circonda. L’uomo piano piano si sta invece allontanando da questa capacità di relazionarsi e sta diventando un’isola. Quindi è necessario che tutto questo sia migliorato e, soprattutto, che sia visto sotto un’altra luce.

D. – Questo Forum riunisce giornalisti provenienti da tutto il mondo: quanto è importante allora anche il lavoro di rete?

R. – Io direi che è importantissimo, perché il lavoro che si fa non può essere isolato. Dobbiamo capire che è la famiglia umana che si muove, ragiona, pensa, progetta e pianifica il futuro. E, in questo senso, il fatto di mettersi in relazione credo che sia una grande soluzione per il futuro, perché insieme si diventa veramente una forza enorme. Mettersi insieme per trovare soluzioni da proporre al mondo politico, alla società civile e a quanti si occupano delle scelte per il futuro.








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