Il Parlamento iracheno ha votato oggi una risoluzione che dispone la modifica della legge sull'islamizzazione dei minori, il testo giuridico, fortemente contestato dalle minoranze religiose irachene, che di fatto imponeva il passaggio automatico alla religione islamica dei minori quando anche uno solo dei due genitori si fosse convertito all'islam.
La risoluzione ha ricevuto l'appoggio di 140 parlamentari su 206
Il voto rappresenta una totale inversione d marcia rispetto agli orientamenti manifestati
dalla stessa Assemblea rappresentativa soltanto lo scorso 27 ottobre, quando lo stesso
Parlamento aveva respinto a larga maggioranza la proposta di modifica della legge
avanzata dai rappresentanti cristiani, ma sostenuta da parlamentari appartenenti a
schieramenti diversi. In tale proposta, si chiedeva di aggiungere al paragrafo riguardante
i minori della legge controversa una frase, allo scopo di affermare che nel caso di
conversione all'islam di un genitore i minori rimanevano nella religione originaria
di appartenenza fino ai diciotto anni, per poi scegliere la religione in piena libertà
di coscienza.
Recepite istanze delle comunità irachene non musulmane
Un ruolo decisivo nella svolta lo ha avuto il Presidente del Parlamento iracheno,
Salim al-Juburi, che ha recepito le istanze contro la legge espresse con forza dai
membri delle comunità irachene non musulmane, a cominciare dalla Chiesa caldea. Al-Jouburi,
nel suo intervento, aveva ribadito l'intenzione della presidenza del Parlamento di
modificare la legge, per garantire ai membri delle comunità irachene non musulmane
i dirinti di piena eguaglianza tra i cittadini che vengono tutelati dalla Costituzione.
La manifestazione di protesta della Chiesa caldea
Martedì scorso, 10 novembre, a Baghdad, una manifestazione di protesta contro i contenuti
discriminatori presenti nella legge era stata convocata dal patriarca caldeo Louis
Raphael I, presso la chiesa caldea di San Giorgio, e aveva visto la partecipazione
massiccia di cristiani e di membri di altre comunità religiose irachene non musulmane.
(G.V.)
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