2015-11-16 06:51:00

Colombia: incontro della Rete Ecclesiale Pan-Amazzonica


La custodia responsabile e sostenibile del Creato che sta alla base della enciclica Laudato sì di Papa Francesco sarà il filo conduttore dell’Incontro della Rete Ecclesiale Pan- Amazzonica (Repam) che si apre oggi a Bogotà (Colombia), e che riunirà fino al 18 novembre, più di un centinaio di persone, circa 25 cardinali  e vescovi insieme a 80 religiosi, agenti pastorali laici e rappresentati indigeni di diversi etnie e Paesi per analizzare la realtà amazzonica e dare una risposta congiunta alle sfide ecclesiali e sociali che esperimenta  la Chiesa nel suo lavoro pastorale insieme ai popoli amazzonici e in difesa della madre natura.

Un territorio sempre più devastato e minacciato
La custodia responsabile e sostenibile del Creato che sta alla base della enciclica di Papa Francesco sarà una guida che permetterà ai partecipanti leggere e rispondere pastoralmente alle difficile realtà che minaccia la vita nell’Amazzonia. “Un territorio - si legge nella nota di presentazione - sempre più devastato e minacciato da grandi progetti di estrazione, dallo sfruttamento della monocoltura e  dal cambiamento climatico che mettono a repentaglio la natura, minacciano la dignità e la autodeterminazione dei popoli e soprattutto feriscono il Cristo incarnato nelle persone che conformano i popoli originari, i contadini, gli afro discendenti e le popolazioni urbane”. In questo contesto, il card. Claudio Hummes, presidente della Repam ha affermato che saranno i popoli amazzonici che pagheranno il conto di tutta questa devastazione, coloro che soffriranno di più”. Il porporato brasiliano ha spiegato che si tratta di una questione etica, nella quale tutti hanno una grande responsabilità verso le generazione future, ma anche una responsabilità religiosa, in quanto Dio ci ha consegnato questo mondo come un dono da custodire, per coltivarlo e non per distruggerlo.

Un'azione pastorale urgente accanto ai più poveri e per il bene comune
“La Chiesa non è presente nell’Amazonia come chi fa le valigie per partire dopo averla sfruttata”. Queste parole del Papa pronunciate a Rio di Janeiro, nel 2013, volevano ribadire l’impegno di migliaia di missionari, congregazioni, sacerdoti e laici, sin dalla scoperta e colonizzazione dell’America e l’importanza della loro presenza per il futuro”. Un anno dopo, a  settembre del 2014, in Brasile si crea la Rete Ecclesiale Pan-amazonica che ha come uno dei suoi principali obiettivi mettersi al servizio del territorio e dei popoli di questa vasta regione, e particolarmente adesso, accompagnando la missione di Papa Francesco alla luce dell'enciclica Laudato sì. Compito della rete - si legge nella dichiarazione finale del 2014 - è creare consapevolezza nelle Americhe dell’importanza dell’Amazzonia per l’umanità e stabilire, tra le chiese locali dei diversi Paesi sudamericani che confinano con  la regione, una pastorale congiunta per creare un modello di sviluppo che privilegi i poveri e il lavoro per il bene comune. 

Gente e natura da salvare
​L’Amazzonia comprende un vasto territorio di circa sette milioni di chilometri quadrati circondato da ben 9 Paesi - Brasile, Venezuela, Ecuador, Colombia, Bolivia, Perù, Guyana, Suriname e Guyana Francese - nel quale abitano circa 40 milioni di persone delle quali quasi tre milioni son indigeni appartenenti a 390 etnie, 137 isolati o mai contattati, che parlano 240 lingue appartenenti a 49 famiglie linguistica. Anche se l’amazzonia ha sofferto un 20% di deforestazione, continua ad avere una ricca biodiversità calcolata in un quarto di tutte le specie terrestri. (A cura di Alina Tufani)








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