2015-11-11 14:00:00

Angola: appello dei vescovi per il rispetto dei diritti umani


Un appello a garantire e ad ampliare il rispetto dei diritti umani in Angola, in particolare quello a essere informati, a esprimersi e a riunirsi liberamente, è stato rivolto dalla Conferenza episcopale alla vigilia del 40° anniversario dell’indipendenza del Paese dal Portogallo.

Casi di attivisti per i diritti umani incarcerati
La presa di posizione - riferisce l'agenzia Misna - è stata comunicata al termine di un incontro dei prelati a Luanda dall’arcivescovo di Saurimo, mons. José Manuel Imbamba, il portavoce della Conferenza episcopale. In Angola negli ultimi mesi sono stati diversi i casi di attivisti per i diritti umani e militanti di opposizione incarcerati con l’accusa di “attentato alla sicurezza dello Stato”.

La salvaguardia della vita e della famiglia
Inoltre i vescovi angolani chiedono di "salvaguardare la dignità della nostra cultura di origine cristiana contro il fanatismo religioso e culturale di alcuni sottoprodotti della globalizzazione che cercano di banalizzare Dio, la vita e la famiglia, con l'importazione di modelli estranei al popolo dell'Angola e alla sua cultura, come le unioni di persone dello stesso sesso”. 

Affrontare i problemi che affliggono la nazione
​“Ciascuno di noi, nel quadro delle sue competenze - scrivono i vescovi - ha compiti urgenti da svolgere in modo che i frutti dell’indipendenza siano permanenti e pienamente apprezzati da tutti”. Tra i problemi da affrontare ci sono: ridurre il divario tra chi è estremamente ricco e quanti sono estremamente poveri; promuovere il diritto alla libertà di coscienza, di riunione, di libera associazione, di dimostrazione, di espressione e d'informazione, costituzionalmente garantiti, in modo che i cittadini siano in grado di esercitare una cittadinanza consapevole, responsabile e partecipativa; migliorare l’istruzione di base e professionale “per superare le tenebre dell'ignoranza e l'oscurantismo che tengono intere comunità intrappolate nelle loro credenze oppressive e atrofizzanti”. 

Restrizioni imposte alla radio della Chiesa
​Nel loro messaggio i vescovi hanno fatto specifico riferimento alle restrizioni imposte alla loro emittente, autorizzata a trasmettere solo nella regione della capitale. “Riaffermiamo ancora una volta – ha sottolineato mons. Zeferino Zaca Martins, vescovo ausiliare di Luanda – che la mancata espansione del segnale di Radio Ecclesia a tutto il Paese, si deve unicamente al rifiuto del governo angolano di concedere una licenza chiesta ormai da 14 anni”. Come ricordano fonti locali della Misna, un impegno a rimuovere gli ostacoli alla diffusione del segnale era stato ribadito dal Presidente José Eduardo dos Santos durante la visita in Angola di Papa Benedetto XVI nel 2009.  I vescovi concludono rinnovando l’affidamento dell’Angola al Cuore Immacolato di Maria..(V.G. - L.M.)








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