2015-11-10 14:25:00

Card. Bassetti: Chiesa in Italia non ha più scuse, c'è agenda precisa


Sul discorso del Papa al Convegno nazionale della Chiesa italiana ascoltiamo il commento del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia, al microfono di Luca Collodi:

R. – Il Papa ha fatto una enciclica per la Chiesa italiana e ha rimesso insieme tante cose che ci aveva detto a spezzoni. Adesso noi - senza scuse – abbiamo una agenda; una agenda precisa, perché è partito con una visione subito molto chiara: Ecce Homo, l’umanesimo che rifiuta la spada e che è il Cristo Salvatore. E ha concluso ritornando a quel Cristo e poi alla figura del cristiano impersonato in Maria, che senza parlare dice: “Ecce Ancilla Domini”. Ha ritoccato tutti quanti i temi che praticamente ha sottolineato in questi tre anni di episcopato: ha detto “non sta a me, ma sta a voi”. Come dire: ora io ho parlato e ho parlato con chiarezza.

D. – Cardinale Bassetti il Papa non ha parlato solo ai cristiani: è sembrato parlasr a tutta la società italiana…

R. – Il Papa ha parlato ai vescovi, ha parlato ai cristiani, ha parlato ai preti,  anche a don Camillo e Peppone e soprattutto si è volto alla società, in questa bellissima interpretazione di un umanesimo completo, in cui la “societas christiana” non è distinta da quella laica: anche se c’è una distinzione – diciamo pure – anche ideologica, i cristiani sono chiamati ad essere il fermento proprio di quella società e a rimboccarsi fino in fondo le maniche. Quindi ha ricomposto anche l’unità dell’umanesimo cristiano fra la società civile e la “civitas christiana”.

D. – C’è anche un forte appello all’impegno del laico nel sociale…

R. - Fortissimo! Anche quando si è rivolto ai giovani in particolare voleva sottolineare questo: il futuro della Chiesa e della società è proprio nei giovani che non stanno a rifugiarsi in casa, ma che hanno il coraggio di rimboccarsi le maniche. Quindi oggi il cristiano è uno che sta in piedi e che – ha detto – non sta sulla terrazza a vedere quello che passa nella piazza; ma è uno che sta in piedi e si coinvolge pienamente, fino a sporcarsi le mani, fino a dire: “preferisco una Chiesa che si è lacerata e si è sporcata, perché è stata in mezzo alla gente, e in fondo si è compromessa fino in fondo, a una Chiesa profondamente malata, perché ha contemplato soltanto se stessa.








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