La prospettiva – da tempo ventilata - di una spartizione su base settaria della Siria preoccupa i vescovi maroniti, che propongono di guardare al modello istituzionale libanese per cercare di neutralizzare le spinte centrifughe settarie che alimentano il conflitto siriano, rischiando di dilaniare il Paese. Sono queste le chiavi di lettura della crisi siriana emerse nell'assemblea dei vescovi maroniti riunitisi ieri presso la sede patriarcale di Bkerkè, per il loro incontro periodico, sotto la presidenza del patriarca Boutros Bechara Rai.
Per il futuro della Siria, guardare al modello istituzionale del Libano
“Le voci sulle ipotesi di una nuova mappa della Siria” si legge nel comunicato finale
dell'incontro, ripreso dall'agenzia Fides “non lasciano ben sperare per il futuro
di pace nella regione. La soluzione proposta non è buona”. Dal canto loro, i vescovi
suggeriscono che i negoziatori impegnati nella ricerca di una soluzione al conflitto
siriano prendano in considerazione l'esperienza storica di convivenza vissuta nel
Paese dei cedri, che con tutti i suoi limiti, le sue crisi e le sue contraddizioni,
ha consentito che tutte le comunità religiose fossero coinvolte nella gestione della
cosa pubblica. Solo la ricerca di sistemi istituzionali capaci di garantire equilibrio
tra le diverse realtà etniche e religiose – sostengono i vescovi maroniti - può salvare
l'intera regione dalla logorante prospettiva di un conflitto permanente e generalizzato.
Ancora un appello per l'elezione del Presidente libanese
Nel loro comunicato, i vescovi libanesi ribadiscono anche il loro pieno sostegno per
l'esercito e tutte le forze di sicurezza libanesi, e aggiungono di nuovo la propria
voce a quella del patriarca, che ha lanciato innumerevoli appelli ad uscire dall'impasse
politica creatasi intorno all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica. (G.V.)
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