2015-11-02 14:12:00

Calabria, maltempo. Mons. Oliva: territorio troppo fragile


Resta critica la situazione in Calabria anche se ha smesso di piovere. Ieri una vittima per il maltempo che, nel versante ionico della regione, ha provocato l’interruzione di strade e ferrovie, l’esondazione di diversi torrenti e anche frane, allagamenti e case isolate. Parla di disastro annunciato il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio dopo aver effettuato un primo sopralluogo nelle zone della regione piu' colpite dal maltempo. Secondo il ministro alle Infrastrutture Delrio presto sarà procalmato lo stato d’emergenza.   Il servizio di Marco Guerra:

Nel versante ionico del reggino oggi si contano i danni e si lavora senza soste per ripristinare la circolazione stradale e ferroviaria. Tre giorni di piogge intese hanno infatti provocato l’esondazione del torrente Ferruzzano, che ha isolato l’omonimo Comune e spazzato via la Statale 106 e la ferrovia che in un tratto è rimasta sospesa nel vuoto. Treni fermi anche più a nord sulla linea Catanzaro-Roccella Jonica. Mentre sempre in provincia di Reggio, la 106 Jonica è stata chiusa al traffico in quattro diversi tratti, a causa di alcune frane. Finora, i Vigili del fuoco hanno effettuato oltre 200 interventi di soccorso. In zona sono giunti uomini dai comandi delle altre regioni del meridione. Operazioni in corso ad Ardore, S. Ilario, Bovalino, Bianco e S. Lucia. Evacuate cinque famiglie a Laganadi, dove è straripato Il torrente Catona. Si segnalano inoltre ingenti danni alle coltivazioni. Il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e il capo della  Protezione civile, Fabrizio Curcio, sono attesi per un sopralluogo nelle zone colpite.

 Sulla situazione nella provincia di Reggio Calabria, la testimonianza del vescovo della diocesi di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva:

R. – La gente vive con molta apprensione questo momento, anche perché il territorio è molto condizionato da queste fiumare, che si ingrossano enormemente nel periodo delle piogge e che in molte parti esondano, causando danni anche alle abitazioni ma soprattutto alle coltivazioni. Qui, c’è la produzione del bergamotto, di grande rinomanza, che corre molti rischi. Poi, c’è soprattutto un’interruzione della strada 106 e della ferrovia, che non consente di raggiungere Reggio Calabria. L’isolamento, dunque, si è aggravato. Anche le chiese, però, hanno riportato danni, in particolare la chiesa di Bovalino, dove è crollato il soffitto che è inagibile. La gente spera solo nel ritorno del sole, del bel tempo.

D. – Ha funzionato la rete di solidarietà, c’è un aiuto?

R. – Sì, sì, c’è stato qualche caso di famiglie rimaste isolate, che sono state comunque prontamente raggiunte. Adesso, le condizioni climatiche sono in un fase di miglioramento e non piove, almeno in questo momento. L’unica speranza è questa: che non piova.

D. – Abbiamo detto che è un territorio fragile, come altre parti della penisola italiana. Anche alla luce del messaggio della “Laudato si'” del Papa, la Chiesa calabrese vuole promuovere il rispetto del territorio…

R. – Sono situazioni che si ripetono, purtroppo, per la conformazione geografica del territorio. Da parte sua la Chiesa sta cercando di richiamare l’attenzione di tutte le persone, non solo dei politici, a un maggior rispetto del territorio. Stiamo pensando anche a una scuola di formazione sulla “Laudato si'” per richiamare ai fondamenti, alla bellezza di questo territorio che, essendo fragile, ha bisogno di maggiore attenzione.

D. – Volete rivolgere un messaggio alle istituzioni? Sperate in un intervento particolare? Cosa si attende la popolazione adesso sul territorio?

R. – Mi auguro ci sia un intervento mirato all’attenzione soprattutto di questi corsi d’acqua, fiumare, che diventano veramente incontenibili nel periodo delle piogge. Soprattutto, quindi, un’attenzione a questo nostro territorio, essendo un’area particolarmente fragile da tutti i punti di vista. Se, quindi, a livello preventivo non si interviene, diventa difficile poi contenere i danni quando si verificano questi grandi temporali. E’ un problema questo, comunque, che si sta portando avanti da tempo e si parla sempre di una messa in sicurezza del sistema idrogeologico, visto il territorio. Non è un problema solo di oggi e mi auguro che venga affrontato adesso in maniera concreta, non solo discutendone.  

D. – Che voi sappiate, ci sono famiglie isolate, anche istituti religiosi? Avete avuto qualche notizia particolare, qualche caso da segnalare?

R. – Intanto, proprio nella giornata di ieri, un sacerdote è rimasto isolato, è stato soccorso e ha poi celebrato la Messa in vari paesi. Anche oggi ho avuto notizia di qualche famiglia isolata in una zona di campagna, che chiedeva l’intervento della Protezione civile. Al momento, comunque, la  situazione è sotto controllo. L’unica cosa è che la zona, essendo ora inagibili la ferrovia e la strada 106, è isolata. Sono necessari, quindi, interventi che ripristinino i collegamenti.

D. – Vedo che lei, come pastore, sta seguendo da vicino tutta la situazione nella sua diocesi…

R. – Poco fa, ho vissuto un momento di preghiera a Samo, vicino a un cimitero interessato proprio da una frana e che quindi è stato dichiarato inagibile. E’ uno dei casi problematici del territorio. Ora mi trovo a Platì, dove c’è un’altra situazione sempre a rischio per un torrente che, in continuazione, rischia di esondare. L’abitato è sempre a rischio, da questo punto di vista.

D. – Questo, quindi, ha condizionato anche la celebrazione delle festività di Tutti i Santi e dei Defunti?

R. – La celebrazione tradizionale al cimitero è stata impedita in quasi tutti i Paesi. Avrei dovuto celebrare al cimitero di Locri, ma non è stato possibile. Sono andato quindi nel paesino di Samo per un momento di preghiera insieme alla popolazione, all’esterno del cimitero, che era inagibile per frana.








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