“Esorto il governo ad un approccio compassionevole ed umano nella modifica del sistema dei benefit, ricordando sempre che i più vulnerabili della società dipendono molto da essi”: è quanto afferma mons. Philip Tartaglia, arcivescovo di Glasgow e presidente della Conferenza episcopale scozzese. Il presule esprime così la preoccupazione della Chiesa locale per la decisione del governo di tagliare, da aprile 2016, i crediti di imposta.
Aiutare le famiglie a basso reddito
Considerati una sorta di “buono” che il cittadino
può vantare nei confronti dello Stato e che quindi può scalare nel momento in cui
dovrà pagare le tasse, i crediti di imposta concessi fino ad ora dalle istituzioni
locali riguardano il settore lavorativo e quello familiare, in particolare i figli.
I crediti di imposta sono stati introdotti dal governo laburista per aiutare le famiglie
a basso reddito. Ora, nei progetti del governo conservatore, c’è la riduzione della
soglia di accesso a tali benefit, a partire dal prossimo anno. Secondo alcuni economisti,
la decisione potrebbe privare i lavoratori di un contributo quantificabile fino a
1.300 sterline l’anno. Di qui, la preoccupazione della Chiesa scozzese. (I.P.)
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