2015-10-31 15:30:00

"Una magia saracena", film sulla dimensione spirituale della matematica


“Dio è il limite dell’amore che tende a infinito”: è con questa formula matematica che Leonardo, il protagonista del film “Una magia saracena”, spiega ai suoi amici la componente spirituale della matematica. Spiegando come i numeri siano presenti in ogni aspetto del quotidiano, la pellicola didattica vuole avvicinare i ragazzi alla matematica. Alla Festa del Cinema di Roma, dove è stata presentato il film, Corinna Spirito ha intervistato l’ingegnere Aldo Reggiani, autore del soggetto e fondatore dell’associazioni “Spettacoli di Matematica”:

R. – La scena centrale di questo film si svolge in carcere. Nel parlare del cuore e del limite, Leonardo dice: “Guarda che c’è il limite del cuore che tende a infinito: è Dio!”. Perché la mia convinzione è che la formazione dei giovani non debba limitarsi a saper fare delle cose, delle operazioni o a saper risolvere dei problemi – quindi non debba limitarsi a un livello intellettuale – ma debba andare oltre: a un livello spirituale cosicché la parte logica-concettuale ne tragga non solo alimento, ma addirittura giustificazione. La trasmissione di certi valori che avviene anche senza le parole – con gli sguardi, l’atteggiamento, la luce degli occhi – quella non può essere delegata a Internet. La scuola e le università devono riscoprire e inserire una parte spirituale in tutte le discipline, anche quelle paradossalmente più meccanicistiche, quale potrebbe essere l’ingegneria per esempio.

D. – Quanto è importante educare alla matematica?

R. – Noi pensiamo che la matematica sia una componente fondamentale per migliorare in tre tipi di competenze di cui oggi in Italia c’è scarsità e verso i quali noi cerchiamo di indirizzare i giovani, indipendentemente dal fatto che facciano poi studi prettamente matematici o "ingegnereschi". Queste tre competenze di cui vediamo grande bisogno nel nostro Paese sono: il “problem solving”; l’innovazione – ossia la creatività applicata ai bisogni dell’uomo; e la capacità di convincere. Noi pensiamo che con degli spettacoli che uniscano matematica, arte, poesia e musica, possa arrivare un messaggio che sappia anche incuriosire i ragazzi.

D. – Spesso tendiamo a dire che ci sono dei ragazzi non "portati per la matematica": è vero o è soltanto una questione di esercizio e di metodo?

R. – Non è così perché tutti abbiamo sia una parte sinistra che una parte destra del cervello. E quindi l’equilibrio tra queste due parti porta ad una visione più completa: la capacità di interpretare il mondo in una maniera più equilibrata. Noi pensiamo che vadano coltivate entrambe.

D. – Dopo la Festa del cinema di Roma “Una magia saracena” sarà anche proiettata nelle scuole italiane…

R. – Questo film sarà presentato in tutte le scuole dei principali Comuni italiani, ma il film è solo una parte del progetto. Usciti dal cinema, i ragazzi potranno rivedere alcune scene del film nel sito di Redooc, che è la palestra di matematica più grande d’Italia, e potranno fare esercizi di matematica relativi a quelle scene. Inoltre, se andranno in giro per la città a cercare immagini – fiori, tombini, cerchioni di automobili o giornali stradali – e le correderanno di qualcosa di artistico, di matematico, attraverso Instagram al nostro account Maxsfera, potranno vincere dei premi e stare in contatto con noi. Quindi un grande progetto che ha bisogno di una rete di distribuzione che stiamo creando e che è tutta fatta da giovani. Contiamo di arrivare su 6-7 mila scuole nella stagione 2015-2016.








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