Si svolgono in un clima di caos e disagi, sotto tendoni affollati e un caldo torrido, le operazioni di spoglio dopo le elezioni generali di ieri ad Haiti, contrassegnate da un’atmosfera di relativa calma e una discreta affluenza alle urne. Questa la situazione nella zona metropolitana di Port-au-Prince come descritta dall’agenzia online “Alterpresse” che riferisce di irregolarità e ritardi riscontrati in numerosi centri di votazione in diversi dipartimenti del Paese.
Bilancio positivo del voto
Ciononostante, sulla giornata elettorale il capo della Missione di osservazione dell’Organizzazione
degli Stati Americani (Moe-Oea), il brasiliano Celso Amorim, ha redatto un bilancio
positivo: “Abbiamo osservato una partecipazione maggiore. Ciò è collegato alle misure
adottate” ha detto in una conferenza stampa, riferendosi al rafforzamento della sicurezza
per impedire nuove violenze come quelle verificatesi a pochi giorni dal voto.
Elogiata la popolazione haitiana per l'interesse al voto
Amorim ha elogiato la popolazione haitiana che, ha aggiunto, “ha mostrato un ampio
interesse”, esortandola ad attendere la fine delle procedure di spoglio e la pubblicazione
dei risultati. Anche il Consiglio elettorale provvisorio (Cep) si è “felicitato” con
gli haitiani e i suoi operatori sparsi sul territorio nazionale. Il presidente dell’organismo,
Pierre-Louis Opont, ha invitato gli elettori ad attendere la pubblicazione dei risultati
evitando manifestazioni di piazza, promettendo che non dovranno aspettare a lungo,
ma senza offrire una data certa.
Il Paese paga le conseguenze del devastante terremoto del 2010
Per il momento non ci sono indicazioni sul possibile esito del voto anche a fronte
dell’alto numero di candidati iscritti per succedere al Presidente Michel Martelly
- 54 - due dei quali indipendenti. Nel Paese più povero delle Americhe, che ancora
paga le conseguenze del devastante terremoto del gennaio 2010, si è votato anche per
il secondo delle legislative e le amministrative: era dall’arrivo al potere di Martelly,
nel maggio 2011, che ad Haiti non si organizzavano elezioni. (F.B.)
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