2015-10-25 11:30:00

Mons. Grech: un Sinodo della speranza che apre strade


E’ stato un Sinodo della speranza che apre tante strade: lo afferma mons. Mario Grech, vescovo di Gozo, presidente della Conferenza episcopale di Malta. Paolo Ondarza gli ha chiesto un commento sul Sinodo:

R. – Molto positivo, perché c’è un messaggio di speranza, sia per le famiglie ma anche per noi pastori: come ha detto il Santo Padre, mettendo alla luce della fede il dramma dell’uomo nella famiglia, noi non abbiamo nessun motivo per disperare. La luce del Signore può aiutarci a vivere anche il mistero pasquale.

D. – A proposito del “discernimento” che è stato evocato nella relazione, specie in rapporto alle situazioni difficili: come accoglie quanto uscito da questa Relazione?

R. – Sono convinto che abbiamo fatto grandi passi in avanti. Oggi il Sinodo non denunzia nessuno, non condanna nessuno, non dà il suo giudizio contro nessuno. Non dico che oggettivamente non ci siano cose e realtà che dobbiamo anche indirizzare; ma l’uomo è sempre recuperabile, anche la famiglia. Nel documento, nel progetto che abbiamo presentato al Santo Padre, le porte sono aperte e questo significa che da oggi possiamo anche guardare al futuro per trovare altre soluzioni concrete per aiutare l’uomo e la famiglia a gustare la bontà di Cristo Salvatore.

D. – Concludere il Sinodo – ha detto il Papa – significa tornare a camminare insieme: ecco, questo camminare insieme, nell’ottica che lei ha citato?

R. – Ho nella mia mente e nel mio cuore il discorso che il Santo Padre ci ha fatto sabato scorso, nel cinquantesimo del Sinodo, che è un discorso programmatico, per non chiamarlo anche profetico: c’è tutta la Chiesa. E’ in cammino. Non possiamo fermarci, perché una volta che ci fermiamo vuol dire che c’è la morte.

D. – Per chiudere: tantissimi sono stati i temi affrontati, però non si può negare che l’attenzione fosse focalizzata – soprattutto da fuori, dai media – sulla questione dei divorziati risposati, del loro accesso ai Sacramenti. A questo punto, si deciderà caso per caso? Quale sarà l’atteggiamento dopo questo Sinodo?

R. – Il discernimento continuerà. Cioè, il Sinodo ci ha dato anche gli strumenti per poter accompagnare queste persone a trovare la risposta alle domande esistenziali che loro hanno. Allora, io non escludo niente. Il Sinodo non ha escluso niente. Come ho detto, ha lasciato tante strade aperte. Ora chiediamo allo Spirito Santo – che sicuramente è stato con noi in questi giorni – proprio di continuare a spingerci, ad andare in avanti.








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