2015-10-22 08:21:00

MO: sforzo della diplomazia internazionale per la Terra Santa


Prosegue il lavoro della diplomazia internazionale per riportare la calma in Terra Santa. Ieri il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha riferito, in videoconferenza, al Consiglio di sicurezza dell’Onu sull’esito dei colloqui con le autorità israeliane e palestinesi. Oggi sarà la volta dell’incontro in Germania tra il segretario di Stato Usa Kerry e il premier israeliano Netanhyau; mentre Mosca ha proposto un incontro venerdì a Vienna del Quartetto per il Medio Oriente. Il servizio di Marco Guerra:

“Un intervento dai toni pessimisti”. Così riferiscono alcuni ambasciatori al Palazzo di vetro che hanno assistito alla videoconferenza, a porte chiuse, sulla situazione in Terra Santa, tenuta ieri sera dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. Secondo i diplomatici presenti, il numero uno delle Nazioni Unite ha confermato, infatti, il divario crescente tra le due parti, sebbene abbia anche esortato i leader palestinesi e israeliani ad agire con urgenza contro "la pericolosa escalation" di violenza. Dobbiamo agire ora – aveva aggiunto - per evitare che lo status quo già insostenibile continui a peggiorare. La sua visita è parte di uno sforzo internazionale di influenzare gli eventi. Il segretario di Stato Usa Kerry vedrà oggi in Germania il premier Netanyahu, poi, probabilmente volerà in Giordania per incontrare il presidente Abu Mazen, che già si trova ad Amman per colloqui con re Abdullah II. Ma il clima continua ad infiammarsi dopo la risoluzione dell’Unesco che condanna la gestione israeliana della spianata delle moschee e bacchetta, in particolare, il mancato rispetto della libertà di accesso e di culto dei fedeli musulmani. Un testo rifiutato "totalmente" dal governo di Israele, che parla di decisione "vergognosa". Ed è ancora viva la polemica sulle parole sulla Shoah pronunciate dal premier israeliano, secondo il quale la decisione di Hitler fu influenzata dal gran Mufti di Gerusalemme dell’epoca, al-Husseini. Netanhyau “vuole cambiare la storia degli ebrei”, ha replicato il presidente palestinese Abbas. Mentre dalla Germania la Merkel ha ribadito che la responsabilità dello sterminio ricade sulle spalle dei tedeschi.

 








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