2015-10-21 13:52:00

Auza: cambiare modello di sviluppo, Onu sia equa e trasparente


Serve un autentico sviluppo sostenibile che non tratti le persone come mezzi di produzione. E’ uno dei passaggi dell’intervento di mons. Bernardito Auza alla 70.ma sessione dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. L’osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro di New York è anche intervenuto sulla riforma delle Nazioni Unite e sull’urgenza di una giurisdizione internazionale efficace. Il servizio di Alessandro Gisotti:

“Per troppo tempo, si è visto lo sviluppo solo in termini di crescita economica e di accumulazione delle ricchezze”. E’ quanto affermato da mons. Bernardito Auza che, nel suo intervento all’Onu, ha messo l’accento sulla necessità di cambiare questo “modello di sviluppo” che si rivela “insostenibile, giacché riduce gli esseri umani a mezzi di produzione” e minaccia la terra attraverso uno sfruttamento insostenibile delle sue risorse.

Cambiare attuale modello di sviluppo insostenibile
Riprendendo la Laudato Si’ di Papa Francesco, il presule chiede dunque di “cambiare” questo “insostenibile processo di sviluppo che appartiene al passato” e avverte che “con esso, né le persone né il pianeta potrà sopravvivere a lungo”. Ancora, il presule denuncia la “cultura dello scarto” e la conseguente “crisi ecologica” che pesa in modo sproporzionato sui poveri. E chiede che si passi da una cultura dello spreco ad una cultura di solidarietà che integri le dimensioni economica, sociale e ambientale.

Più trasparenza e equità alle Nazioni Unite
Mons. Auza è intervenuto anche sul metodo di lavoro alle Nazioni Unite e in particolare al Consiglio di Sicurezza. Il diplomatico vaticano ha chiesto che tutti gli Stati membri abbiano “un’equa parte di influenza, specialmente nel Consiglio di Sicurezza”. Mons. Auza ha evidenziato l’urgenza di “dibattiti aperti” in cui tutte le voci siano considerate così che il Consiglio veda accresciuta la sua “legittimità”. Ancora, il presule ha chiesto che gli organismi delle Nazioni Unite accrescano la propria trasparenza. “La responsabilità di proteggere tutte le persone” da atrocità e “crimini contro l’umanità”, ha poi proseguito, è oggi un principio da tutti riconosciuto, anche se “non sempre di facile applicazione”. Tuttavia, ha ammonito, “gli inaccettabili costi umani dell’inazione” fanno sì che l’applicazione di questo principio “debba essere tra le più urgenti priorità delle Nazioni Unite”. Infine, in un altro intervento all’Onu, mons. Auza ha esortato la comunità internazionale a dotarsi di una effettiva giurisdizione universale per contrastare i crimini contro l’umanità.








All the contents on this site are copyrighted ©.