2015-10-20 14:00:00

Mons. Toso: invece che su azzardo puntare su politiche lavoro


In Italia, ogni anno vengono giocati circa 90 miliardi di euro alle slot o ad altri giochi d'azzardo. Secondo la bozza della Legge di Stabilità, il governo intende varare una nuova sanatoria dei punti gioco ora illegali. Alessandro Guarasci ha sentito il parere del vescovo di Faenza-Modigliana, mons. Mario Toso, membro della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro:

R.  – In Italia, lo sappiamo, le slot machine sono una ogni 150 abitanti, il numero più alto del mondo. Se questo fosse vero, e cioè che si aumenterebbero le sale slot, dovremmo chiederci allora su quale figura di comunità politica e di società civile noi vogliamo giocare il nostro futuro e cioè se sia più vantaggioso per la gente e anche per il reddito nazionale seguire questa via, quella del guadagno facile, sapendo che però non tutti guadagnano e anzi cadono in vizi che non consentono loro di vivere secondo responsabilità, finendo per essere vittime di malattie che poi sono difficili da guarire, con spese sempre da parte della comunità. Credo che una cosa importante sia che lo Stato abbia una chiarezza di idee e abbia una priorità delle scelte da fare e certamente la via delle politiche attive del lavoro sarebbe più educativa, che non quella dell’aumento delle slot machine.

D. – Ci sono tante famiglie che si indebitano pur di giocare. Non è assurdo curare chi è malato di ludopatia e poi incentivare il gioco anche con una pubblicità a volte oggettivamente martellante?

R.  – Bisognerebbe che nel rinnovo dell’eventuale delega fiscale a riguardo di questo settore, dovrebbe essere vietata totalmente la pubblicità su giornali e tv. Proprio perché questa via della pubblicità è uno specchietto per le allodole che colpisce soprattutto le persone più deboli e più esposte e più bisognose di sostegno.








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