2015-10-20 15:52:00

La Cgil polizia: dal governo pochi fondi per i contratti e per gli incentivi


Sindacati del pubblico impiego in agitazione. Cgil, Cisl e Uil giudicano del tutto insufficiente la risposta del governo per il rinnovo dei contratti: duecento milioni che nei fatti si tradurrebbero in pochi euro al mese. Soprattuto il comparto della polizia teme che sia sempre più diffcile garantire la sicurezza. Alessandro Guarasci ha sentito Daniele Tissone, segretario nazionale del Silp-Cgil:

R. – Se le cose dovessero rimanere così, la consideriamo una presa in giro, una sorta di elemosina. E se il presidente del Consiglio tenta di provocarci con una mancia di 200 milioni per tutto il pubblico impiego, che equivarrebbero a soli 5 euro lordi al mese per pubblico o dipendente, si sbaglia.

D. – Al momento quali sono le principali carenze che voi riscontrate?

R. – Beh, qui c’è un problema più generale. Noi siamo dell’avviso che bisogna oggi puntare su una polizia che sia sempre più all’avanguardia sul versante tecnologico, sul versante dell’intelligence. E noi notiamo come da qualche anno gli investimenti sono sempre inferiori rispetto a quanto si potrebbe mettere in campo per una sicurezza adeguata alle esigenze, anche in vista del Giubileo che sta per iniziare. Per quanto riguarda l’aspetto contributivo lei pensi che 40 centesimi al giorno per operatori della sicurezza che percepiscono due euro in più l’ora di notte, e soli sette euro di straordinario l’ora in più notturno, sono vergognosi. Chi prende sei euro la domenica, magari per garantire l’ordine pubblico proprio al presidente del Consiglio, non merita questo trattamento. Quindi questo aspetto del versante contributivo dell’attuale finanziaria non ci soddisfa. Credo che andremo verso una sorta di manifestazione. Già abbiamo annunciato, come categoria,  la mobilitazione e se il Governo non aumenterà gli stanziamenti, sicuramente sarà un autunno piuttosto caldo.

D. – Il Governo ha annunciato anche tagli ai Ministeri. Temete che questo in qualche modo possa ripercuotersi anche sul comparto della sicurezza?

R. – Se per tagli ai Ministeri si intende tagli lineari, con un principio e con una concezione del tutto ragionieristica, sì siamo preoccupati. Come siamo preoccupati delle misure, ad esempio, per il contrasto all’evasione fiscale con l’innalzamento della possibilità dell’utilizzo del denaro contante elevato a 3 mila euro. Questo non è un buon segnale e c’è il rischio anche di favorire un’economia illegale, in una situazione in cui versa il Paese dove effettivamente i problemi e i temi legati alla legalità non paiono essere all’ordine del giorno.    

 








All the contents on this site are copyrighted ©.