2015-10-19 09:30:00

L'amore al tempo della globalizzazione in un convegno alla Lumsa


La nostra quotidianità è fatta di azioni e relazioni. "L'amore al tempo della globalizzazione per un nuovo umanesimo" è il titolo del convegno che si è svolto in questi giorni a Roma all'Università Lumsa, con i più autorevoli autori contemporanei della sociologia e del servizio sociale. Alessandro Filippelli ha intervistato la sociologa Vera Araùjo:

R. – L’era della globalizzazione richiede uno sguardo e una comprensione delle situazioni, che sono di fronte a noi, diversa. La nostra ricerca è nel senso di vedere e di comprendere come nella quotidianità ci siano anche altri tipi di relazione, che qualche volta rimangono nascosti. Relazioni, diremmo noi, amorevoli o agapiche, che avvengono tra le persone, e non solo nel privato - tra parenti, tra amici – ma anche in campo pubblico. La nostra ricerca mette in luce questi rapporti.

D. – In tutto il mondo assistiamo all’insorgere di molteplici forme d’amore, mediate a livello globale, e anche di famiglie miste. Qual è il nesso con il processo della cosmopolitizzazione?

R. – Nei tempi antichi esisteva una diversità di cultura, di etnie, di mentalità, che però stavano racchiuse in un certo territorio. Oggi non è più così. La globalizzazione ha mescolato tutte queste realtà. Allora, il nuovo umanesimo di cui si parla tanto, consiste proprio in un uomo, in una donna in grado, capace di gestire orizzonti culturali diversi, mentalità diverse, religioni diverse. Nella nostra quotidianità dobbiamo trovare un paradigma, un concetto che possa dare atto a queste nuove relazioni. E l’agape, l’amore, è un concetto e una realtà universale, che trovi in tutte le culture.

D. – Uomini e donne di ogni categoria sociale, cultura e nazionalità si adoperano a testimoniare l’amore di Dio nel quotidiano. Quali sono le sfide di oggi?

R. – La sfida è che questa testimonianza diventi cultura, non solo atti o azione spirituale che definiscono l’appartenenza ad una religione, ma che diventi mentalità, cultura; vuol dire necessità proprio per reggere la sfida del tempo, che è proprio la globalizzazione.

D. – Riconoscere che l’amore ha una dimensione pubblica, e non solo intima, nella società globalizzata è un azzardo…

R. – Possiamo definirlo anche così: è un azzardo, ma è un azzardo necessario se vogliamo andare avanti. Tutti i pensatori, gli studiosi del sociale, sono d’accordo nel dire che abbiamo un cambiamento d’epoca, abbiamo qualcosa d’inedito nella storia dell’umanità. Come gestiamo questo cambiamento? Se non lo gestiamo c’è pericolo di una involuzione dell’umanità, perché nella storia mica sempre si va avanti, si può anche andare indietro. Se invece noi riusciamo a gestire questa situazione, noi facciamo un salto in avanti di qualità straordinario. Per cui è una necessità.

 

 








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