2015-10-16 12:49:00

Un convegno celebra gli 800 anni del Concilio Lateranense IV


Nel 1215 Papa Innocenzo III convocò il Concilio Lateranense IV, un evento eccezionale per i tempi, al quale parteciparono oltre 400 vescovi e un gran numero di abati e rappresentanti secolari. Oggi, a 800 anni di distanza, il Pontificio Comitato di Scienze Storiche ha organizzato tre giorni di studi e riflessioni per ricordare il più importante concilio medievale e le sue ripercussioni sulla vita ecclesiale nel corso dei secoli. Il servizio di Michele Raviart:

Dall’introduzione del concetto di “transustanziazione”  per identificare il miracolo eucaristico, alla definizione del “precetto pasquale”, che obbliga il cristiano a confessarsi e a comunicarsi almeno una volta l’anno. Dal rafforzamento del primato papale sugli altri vescovi, alla conferma del celibato per i sacerdoti. Molte delle decisioni prese in Laterano nel novembre 1215 sono ancora alla base della vita dei cristiani di oggi, come ci spiega mons. Enrico Dal Covolo, rettore della Pontificia Università Laterenanse, sede del convegno:

“Il Concilio Lateranese IV è stato certamente il Concilio più importante dell’età medievale. L’eredità che ha lasciato è enorme e tocca moltissimi ambiti, praticamente tutti gli ambiti della Chiesa. Io sono molto onorato di ospitare questo convegno proprio accanto a San Giovanni in Laterano, presso la quale Basilica fu celebrato il Concilio stesso, 800 anni fa”.

Il XIII secolo fu un periodo di grandi cambiamenti per il pensiero cristiano. La figura di San Francesco d’Assisi stava rivoluzionando il modo di intendere la vita religiosa e come lui tutti i nascenti ordini dei frati minori. Il Concilio Lateranense IV diede un’organizzazione a queste nuove manifestazioni di fede, imponendo la creazione dei Capitoli Generali sul modello cistercense. Padre Bernard Ardura, presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche:

“C’erano tante energie nuove. Tutti questi movimenti, come il Movimento francescano, tutti questi poi hanno avuto bisogno di essere incanalati e in questo senso è più che mai attuale il Concilio Lateranense IV. Riforma istituzionale e risveglio spirituale devono camminare di pari passo. La Storia ci insegna che non si può promuovere una vera riforma della vita dei cristiani con una semplice riforma istituzionale. E questo – credo – sono cose che sono state sempre valide, e anche per quest’oggi.”

Le conclusioni del Concilio ebbero alcune ripercussioni storiche nell’Europa del tempo. Dopo il fallimento della quarta Crociata, che finì col saccheggio di Costantinopoli e il peggioramento dei rapporti con la Chiesa ortodossa, Innocenzo III pose, nell’ultima delle 71 costituzioni conciliari, le basi per la quinta Crociata, mentre la repressione delle eresie fu assegnata alla nascente Inquisizione. Il cardinale Walter Brandmüller, presidente emerito del Pontificio comitato di Scienze Storiche.

“Il Concilio Lateranense IV ha dovuto affrontare una situazione della Chiesa pericolosissima, perché in grande parte era pervasa dall’eresia dei catari: fino all’ambiente del clero era pervenuta, questa eresia …”

Al convegno, che durerà tre giorni, parteciperanno 18 relatori provenienti da 8 Paesi.








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