2015-10-16 09:44:00

Invalidi del lavoro: nasce il progetto Foqus della rete Anmil


Diffondere la cultura della sicurezza sul lavoro e aiutare le persone che hanno subito un infortunio a ricollocarsi. Ed è per aiutare loro e le loro famiglie, che nasce il progetto Foqus, rivolto a tutti soci e agli invalidi del lavoro della rete Anmil. Al microfono di Maria Cristina Montagnaro spiega meglio di cosa si tratta la responsabile del progetto, Angela Vetrano:

R. – È un progetto ideato dall’Anmil e finanziato dal Ministero del Lavoro. È un’opportunità in più che diamo ai destinatari per acquisire una professionalità spendibile per la ricollocazione al lavoro. Attraverso un percorso formativo di 100 ore, gli 80 destinatari del progetto acquisiranno la qualifica di “formatore per la sicurezza”. Queste persone potrebbero essere selezionate per lavorare poi come docenti presso le aziende.

D. – È rivolto alle persone con disabilità?

R. – È rivolto agli infortunati sul lavoro.

D. – Quali sono le aree di competenza delle persone con disabilità?

R. – Una volta finito il percorso e fatti gli esami previsti dalla legge, queste persone acquisiranno un attestato in materia di sicurezza sul lavoro. Saranno quindi idonee a fare formazione, e nelle aziende, perché adesso è obbligatorio per le aziende fare corsi di formazione: è quasi una nuova professione.

D. – Quindi ci sono possibilità concrete di trovare lavoro?

R. – Secondo quello che noi abbiamo ipotizzato, sì.

D. – Come cambiano le possibilità di occupazione con il Jobs Act?

R. – Il tema del collocamento ai disabili va trattato forse più delle altre leggi che ci sono state fino adesso dopo la Legge n. 68, che in parte hanno anche indebolito un po’ l’impianto. La novità più importante che noi riteniamo fruibile da parte degli invalidi del lavoro è il fatto che è possibile anche la chiamata nominativa da parte del datore di lavoro.

D. – Cosa si può fare per facilitare l’ingresso al lavoro di persone con disabilità?

R. – Ormai da parecchi anni si posso costituire delle agenzie per il lavoro: ossia delle strutture, degli organismi che, riconosciuti dal ministero del Lavoro, oggi operano sul territorio facendo raccolta di curricula; operando corsi di formazione secondo i fabbisogni che nascono da quel territorio, bilanci di competenza. Abbiamo fatto tutto quello che può accrescere sia le idoneità professionali dell’invalido, e abbiamo anche monitorato il territorio per capire quali sono le professioni più richieste.

D. – Quali sono queste professioni?

R. – Le professioni dipendono dai territori: ce ne sono alcuni dove sono più richiesti i maniscalchi o idraulici e imbianchini. Una nuova professione è quella che dicevamo prima: il formatore per la sicurezza che ha una valenza sul territorio.

D. – Quali sono le difficoltà per comuni che incontrano le persone?

R. – Sicuramente una cattiva cultura del lavoro. La persona disabile viene considerata un peso per il datore di lavoro, una persona che non può sviluppare nell’ambito professionale le attività perché disabile.

D. – Qual è il contributo dal punto di vista relazionale che apportano al gruppo di lavoro?

R. – I percorsi di vita sicuramente avranno una valenza: aver sofferto, essersi dovuti scontrare con una realtà spesso non facile da affrontare...








All the contents on this site are copyrighted ©.