Unità nella diversità: questo, in sintesi, il clima che si è respirato stamani al Sinodo sulla famiglia, in corso in Vaticano. La 12.ma Congregazione generale ha visto, infatti, l’audizione di dodici delegati fraterni, presenti all’Assemblea in rappresentanza di diverse confessioni cristiane. Sono seguite le testimonianze degli uditori laici. Il servizio di Isabella Piro:
Diversità di confessioni e di approcci, ma unità nel ritenere la famiglia asse centrale della pastorale della Chiesa e fondamento della società. Così i delegati fraterni si esprimono nell’Aula del Sinodo in cui, spiegano, si respira la ricca diversità della Chiesa di tutto il mondo e la capacità di dialogare gli uni con gli altri.
Matrimoni misti, opportunità per cammino ecumenico
Tanti gli spunti offerti dai loro interventi: dalla
questione dei matrimoni misti, di cui si ribadisce l’importanza per il cammino ecumenico,
alla riflessione sulle famiglie in crisi che dalla Chiesa attendono conforto ed accoglienza,
accompagnamento e non giudizio. Lontana da atteggiamenti censori, la Chiesa racconti,
invece, ai fedeli la bellezza del sacramento coniugale.
Famiglia, culla dell’amore di Dio di fronte alle sfide contemporanee
I delegati fraterni ribadiscono poi che la famiglia
è culla dell’amore di Dio simile, in un certo qual modo, ad una comunità monastica
in cui rispettano i voti di castità, povertà ed obbedienza, ovvero di fedeltà coniugale,
condivisione dei beni e affidamento a Dio. Non mancano riferimenti alle problematiche
principali contemporanee, come l’omosessualità, le legislazioni che mirano a ridefinire
il matrimonio, il dramma della guerra e della migrazioni in Medio Oriente, l’indigenza:
tutti elementi – sottolineano i delegati fraterni – che sfidano l’istituzione della
famiglia che va, quindi, difesa e tutelata.
Ciò che unisce è più di ciò che divide
Centrale anche l’attenzione per il tema dell’adozione
dei bambini e per la rilevanza che la Sacra Scrittura e la preghiera comune possono
e devono avere nei nuclei familiari, i quali devono essere testimoni della gioia del
Vangelo. Infine, i delegati fraterni esprimono apprezzamento per i lavori sinodali
e ribadiscono la loro volontà di percorrere insieme il cammino ecumenico perché –
evidenziano – ciò che unisce è molto più di ciò che divide.
Le testimonianze di uditori laici
Dopo l’adizione dei Delegati fraterni, il Sinodo ha
lasciato spazio anche agli uditori ed uditrici presenti in Aula: tra loro, numerose
coppie di coniugi e molte donne. Dalle loro testimonianze, emerge la bellezza di una
vita familiare che parta dal vero amore, ma anche la consapevolezza delle tante sfide
che essa deve affrontare oggi. Gli uditori hanno richiamato, ad esempio, il bisogno
di un’adeguata preparazione al matrimonio, di uno sguardo capace di vedere “semi di
speranza” anche nelle famiglie in crisi, di un’attenzione per le vittime di abusi,
perpetrati anche da alcuni membri del clero, affinché il loro dolore venga ascoltato
e compreso fino in fondo.
Bambini ed anziani vittime della “cultura dello scarto”
Non mancano, poi, la preoccupazione per gli anziani,
colpiti dalla “cultura dello scarto”, e l’allarme per una sorta di rivoluzione ideologica
che, ad esempio tramite la teoria del gender, mira a ridefinire la famiglia e la natura
umana. Lo stesso – mettono in guardia gli uditori – si può dire per quella cultura
“anti-vita” che permette aborto, utero in affitto, crioconservazione degli embrioni,
procreazione artificiale. Perplessità vengono poi espresse riguardo ai matrimonio
misti tra donne cristiane e uomini musulmani, in particolare per la superficialità
con cui, a volte, si rinuncia all’identità cristiana.
L’importanza del ruolo della donna nella famiglia e nella Chiesa
Ampia riflessione, poi, viene riservata alle donne:
vengono ricordate le pagine amare delle violenze domestiche, ma anche la bellezza
del loro spirito di sacrificio per la famiglia, insieme alla loro capacità di donare
la vita e di trasmettere la fede. Per questo, dicono uditori ed uditrici, la Chiesa
deve ascoltare di più le donne, con l’auspicio che esse possano trovare un ruolo maggiore
nella vita della Chiesa. Infine, gli uditori
e gli uditrici ricordano il legame tra famiglia e società e ribadiscono: come è la
prima, così sarà la seconda.
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