2015-10-15 07:47:00

Siria: ancora scontri, ma più vicino accordo tra Usa e Russia


In Siria una nuova offensiva dell’esercito di Assad spinge i ribelli verso Damasco, mentre è più vicino l’accordo tra Stati Uniti e Russia sulla sicurezza aerea nei cieli del Paese nonostante il no di Washington alla proposta di vertice sulla Siria a Mosca. In Iraq, intanto, riconquistata la raffineria di Baiji, finora nelle mani del sedicente Stato islamico. Roberta Barbi:

Si concentrano a Jobar, il sobborgo di Damasco ormai ridotto a un cumulo di macerie, i combattimenti tra i militari dell’esercito e i ribelli siriani, in un’area strategica perché collega la capitale a una vasta zona agricola dominata dai ribelli. Intensi i combattimenti a terra e ben 8 i raid aerei effettuati, mentre a Douma, in un altro bombardamento aereo, hanno perso la vita due bambini. Altro fronte caldo ad Aleppo, dove il sedicente Stato Islamico sta approfittando della confusione tra le milizie ribelli e degli scontri di queste con l’esercito regolare. Sul tema Siria non si allenta neppure la tensione tra Stati Uniti e Russia, dopo il rifiuto di Washington di partecipare a un vertice a Mosca sulla questione siriana, ma appare più vicino un accordo tra le due potenze sulla sicurezza aerea, per scongiurare attacchi accidentali tra le rispettive aviazioni. Mosca, intanto, ha fatto sapere di aver bombardato almeno una quarantina di obiettivi definiti “terroristici” nelle ultime 24 ore in Siria e di poter sostenere militarmente i curdi iracheni nella lotta all’Is “solo con il consenso di Baghdad”. E proprio in Iraq la seconda fase delle operazioni di liberazione della raffineria petrolifera di Baiji è andata a buon fine: ad annunciarlo è il presidente al Abadi. Legati al Califfato, infine, anche i due autori della strage ad Ankara, in Turchia, di sabato scorso: entrambi individuati dalla polizia, i loro nomi erano inseriti in una lista di 21 jihadisti sospettati di voler compiere attentati suicidi.








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