2015-10-15 15:35:00

Sinodo: coinvolgimento, consenso e discernimento


Un clima buono, al di là delle forzature

"A me sembra che ci sia un clima di grande coinvolgimento di tutti i Padri. Tradurre questa partecipazione e questo coinvolgimento in uno spirito di complotti o di divisioni, mi sembra che sia una forzatura" afferma mons. Bruno Forte, arcivescovo di Chieti-Vasto e Segretario speciale del Sinodo dedicato alla famiglia. "Il clima è molto buono. Facciamo, secondo me, progressi sostanziali sulla grandissima maggioranza dei temi. C’è già un visibile consenso", gli fa eco il cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria per l'economia, fra i 270 padri sinodali riuniti da tutto il mondo in Vaticano per questa assemblea ordinaria del Sinodo. 

Chiesa Madre e Maestra

Il card. Pell e l'arcivescovo Forte commentano la presunta contrapposizione tra Verità e Misericordia negata durante i lavori dai padri sinodali. "La Chiesa è come una madre e maestra", spiega il porporato. "E una madre saggia non sempre dà ai figli tutte le cose che loro vogliono. Perché la madre è molto interessata non soltanto ai deboli ma a tutti i figli e vuole lavorare per mantenere la salute della famiglia". "Non dimentichiamo che la misericordia è il cuore del Vangelo", sottolinea mons. Forte. "Chi vuole contrapporre verità e misericordia dimentica che la verità del Dio cristiano è l’amore del Dio Trino: dunque la misericordia come centro, cuore, punto di inizio e di orientamento di tutto ciò che noi viviamo. Questo Sinodo sta cercando di capire come questo primato della misericordia possa essere applicato in tutte le forme di vita pastorale nei confronti della famiglia e in particolare delle famiglie ferite". 

Le gioie e le fatiche del 'discernimento'

"L'impressione che dà il Sinodo è quella di un corpo vivo che sta riflettendo su problemi reali. E quindi mette a confronto diversi modi di affrontare la realtà e diversi linguaggi", afferma un altro padre sinodale, p. Antonio Spadaro sj, direttore della rivista La Civiltà Cattolica. "Entrando nell'Aula sinodale s'incontrano pastori provenienti da ogni angolo della terra e ognuno porta i problemi e le sfide della propria gente". "Questo può provocare dei conflitti", spiega Spadaro. "Questioni molto calde possono essere affrontate in modi molto differenti, in Paesi lontani fra di loro". "Quello che stiamo vivendo è un vero processo di discernimento", aggiunge Spadaro. "Le gioie dello stare insieme, del parlare e del discutere, ma anche le difficoltà e addirittura le tentazioni che un reale discernimento può portare con sé. Quindi un momento molto delicato in cui si comprende che è in gioco il rapporto fra la Chiesa e il mondo". 








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