2015-10-14 15:24:00

La Libreria Editrice Vaticana alla Fiera del Libro di Francoforte


Aperta a Francoforte la 67.ma edizione della Fiera del libro: oltre 7mila gli espositori, provenienti da 100 Paesi. Alla Buchmesse partecipa anche la Libreria Editrice Vaticana. Sulla presenza della Lev Sergio Centofanti ha sentito il direttore, don Giuseppe Costa:

R. – Innanzitutto, si presenta con uno stand molto elegante che attira l’attenzione di chi passa. Lo stand mostra, tra l’altro, alcuni quadri della collezione di arte moderna dei Musei Vaticani e anche questo è motivo di godimento per i passanti. In fondo, la Buchmesse è una grande vetrina internazionale dove si fa vedere la parte migliore dell’editoria. Noi abbiamo portato i titoli stampati quest’anno, anche se in realtà esponiamo soltanto 400 titoli del nostro intero catalogo. Abbiamo cominciato i colloqui con gli editori; riceviamo ognuno di loro ogni venti minuti, mezz’ora.

D. – Quali sono i principali titoli Lev esposti?

R. – Abbiamo tutta la nostra produzione: chiaramente spingiamo, in particolare, per i libri che raccolgono l’insegnamento del Papa. Il volume “La famiglia genera futuro” è stato già preso da “Parole et Silencee da “Principia”. Quindi si aggiungeranno anche altre lingue alle edizioni che abbiamo già venduto in inglese, spagnolo ... C’è poi un’attenzione particolare agli interventi speciali del Papa: si tratta dei volumi che selezionano, per esempio, gli interventi del Santo Padre nei riguardi dei carcerati o quelli di indirizzo politico. Insomma, c’è tanta curiosità e attenzione per i testi del Santo Padre. C’è attenzione anche ai testi che riguardano le testimonianze: c’è molta curiosità per esempio sul Diario del cardinale Pericle Felici, pubblicato a cura di mons. Marchetto, venduto a un editore francese. Molta attenzione è rivolta alle testimonianze e alla vita spirituale in genere: ciò soprattutto da parte degli editori d’Oltralpe.

D. – Come va, sul piano internazionale, l’editoria?

R. – L’editoria continua ad essere in un momento di stasi. All’inizio, l’avvento dell’e-book aveva finito con il creare alcune paure. Ora sembra invece che lo sviluppo dell’e-book sia piuttosto fermo, sia in Italia che negli Stati Uniti, dove si era arrivati già al 30-40% di diffusione. A livello internazionale c’è una rinnovata attenzione sui contenuti e sui valori: gli editori sperano di poter controllare lo stesso sviluppo tecnologico con una editoria che si serve non soltanto del cartaceo, ma anche della vasta gamma dell’elettronica, che va dall’e-book alle App e alle altre piattaforme, però senza avere la paura che il cartaceo finisca.

D. – Il libro resiste…

R. – Sì, certamente, però resiste il libro di qualità. C’è da dire che un po’ tutti gli editori, compresa l’editoria cattolica - anche se ha una presenza quest’anno leggermente minore – hanno ottime pubblicazioni dal punto di vista grafico, estetico. E c’è anche una maggiore selezione dei contenuti. Insomma, la produzione medio-alta dà ancora grande spazio al libro e assicurerà a quest’ultimo certamente una lunga vita!








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