“Padre Jacques Mourad è stato liberato sabato scorso e ieri, verso le 14, ho potuto parlare per la prima volta con lui del rilascio. Al telefono era disteso, e in buone condizioni di salute”. È quanto afferma alla Radio Vaticana e all'agenzia AsiaNews mons. Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria, commentando la liberazione del prete siro-cattolico Jacques Mourad, il priore del monastero di Mar Elian ad Al Qariatayn, a sud-ovest di Homs, in Siria. Il sacerdote, famoso per l’opera a favore del dialogo interreligioso fra cristiani e musulmani, è stato rapito nel maggio scorso nei pressi del luogo di culto distrutto ad agosto dal sedicente Stato islamico (Is).
Per il nunzio è difficile che p. Mourad possa avere notizie di padre Dall'Oglio
Padre Mourad, sacerdote appartenente alla stessa comunità di padre Paolo Dall’Oglio,
da 12 anni era alla guida della locale parrocchia siro-cattolica. Amico e collaboratore
del sacerdote gesuita di origini italiane, è stato uno dei primi monaci della comunità
di Mar Musa e, a dispetto dei pericoli derivanti dal conflitto e delle minacce di
sequestro, non aveva voluto abbandonare la propria gente. Proprio per quanto riguarda
il rapimento di padre Dall’Oglio non vi sono invece elementi nuovi ed è difficile,
spiega mons. Zenari, che padre Mourad “possa avere avuto qualche notizia” durante
i mesi del sequestro. “Non si tratta dello stesso luogo in cui è stato rapito - conclude
il nunzio apostolico - e quindi non vi potranno essere elementi utili. Nulla è cambiato
su questo fronte”.
P. Mourad ha celebrato la prima Messa dopo la liberazione
Fonti locali riferiscono che ieri p. Mourad ha celebrato la prima Messa dal momento
della liberazione. Egli si troverebbe nel villaggio di Zaydal, a circa cinque chilometri
dalla città di Homs, ma non vi sono conferme ufficiali “per questioni di sicurezza”.
Ad agosto l’area di Al Qariatayn è finita sotto il controllo dei miliziani jihadisti
che hanno sequestrato circa 230 civili fra cui 60 cristiani.
P. Mourad sarà a Damasco per raccontare i particolari del rapimento
Interpellato dalla Radio Vaticana e da AsiaNews, mons. Zenari conferma le “buone”
condizioni di salute di p. Mourad, con il quale “ho parlato un po’ per telefono, ma
senza scendere nei dettagli del sequestro”. Il prelato riferisce che, nei prossimi
giorni, il sacerdote “arriverà a Damasco” e “lascerò che sia lui a divulgare i particolari
del rapimento”. “Posso dire fin d’ora - aggiunge - che era molto disteso e non ha
problemi di salute”. Per il nunzio a Damasco la notizia della “liberazione” è “molto
positiva”; nella vicenda, aggiunge, vi sono “particolari” di “grande importanza” ma
che non possono al momento essere rivelati.
La gioia della Comunità di Deir Mar Musa
Il sacerdote Jihad Youssef, monaco siriano della Comunità monastica di Deir Mar Musa,
racconta all'agenzia Fides la gioia e la gratitudine sua e degli altri monaci e monache
della comunità per il ritorno in libertà di p. Mourad. “Siamo grati al Signore e diamo
lode a Dio misericordioso per questo dono. E ci sta certo a cuore ringraziare tutti
gli amici nel mondo che pregavano per Jacques e per la nostra comunità monastica,
cristiani, musulmani o altri, anche chi non crede o crede diversamente, per la loro
solidarietà e vicinanza”. “Chiediamo le preghiere e la solidarietà di ogni uomo e
donna di buona volontà per la pace in Siria e nel mondo” aggiunge padre Jihad “e in
modo particolare per tutte le persone rapite o scomparse”. (D.S. - M.M.)
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