2015-10-09 14:17:00

Sinodo. Circoli minori: dare più speranza e fiducia alla famiglia


Dopo l’intervento del Papa, i lavori in Aula del Sinodo sono proseguiti con le relazioni dei tredici Circoli minori, relative alla prima parte dell’Instrumentum laboris dedicata a “L’ascolto delle sfide sulla famiglia”. Meno crisi, più speranza è, in generale, l’osservazione emersa dai testi, che invitano a sottolineare la bellezza della famiglia e non solo le sue difficoltà. Dai Padri sinodali anche una riflessione sulla reale efficacia della Pastorale familiare. Il servizio di Isabella Piro:

Evidenziare la bellezza e la vitalità della famiglia
Meno crisi, più speranza: è questa l’osservazione che emerge con più frequenza dalle relazioni dei Circoli minori. La bellezza e la vitalità della famiglia basata sul matrimonio indissolubile tra uomo e donna, il suo essere scuola di umanità, crocevia di integrazione che dà forza al tessuto sociale – spiegano i relatori dei Circoli – non sono abbastanza evidenziate nell’Istrumentum laboris che spesso sembra fare un’analisi sociologica delle sfide riguardanti i nuclei familiari, elencandone i problemi quasi come una litania, ma dimenticando lo sguardo della fede, lo sguardo di Cristo. Al contrario, sottolineano i gruppi linguistici,  deve emergere di più è la Chiesa del sì, che dona fiducia e speranza alle famiglie, senza edulcorare o negare le loro difficoltà oggettive. 

Crisi di fede, crisi della famiglia. Le responsabilità della Chiesa
Una seconda osservazione riguarda la Pastorale familiare: se la famiglia è in crisi – sottolineano le tredici relazioni, in cui i Padri Sinodali fanno anche autocritica – forse è perché è mancata la giusta educazione alla fede. La Chiesa stessa, in un certo senso, è responsabile della situazione della famiglia oggi, perché ha avuto nei suoi confronti un pensiero non in sintonia con la realtà, troppo normativo e privo di una visione integrale. Al contrario, i Padri sinodali esortano a ricordare che la Chiesa è servitrice, non padrona, della famiglia e che ad essa deve molto, perché il suo futuro passa proprio da qui.

No ad approccio troppo “eurocentrico”
Quindi, i Circoli minori riflettono sulla struttura ed il linguaggio dell’Instrumentum laboris, evidenziandone gli aspetti eccessivamente occidentali, “eurocentrici”, che lo caratterizzano, lo stile poco attrattivo ed a tratti un po’ confuso, soprattutto nell’individuare i destinatari a cui è rivolto. Si auspica, quindi, che il documento finale dell’Assemblea  sia scritto in modo più fresco, lineare, chiaro, non troppo tecnico, per essere di facile lettura per tutti.

No alla “teoria di genere”. Pastorale specifica per migranti e rifugiati
Le tredici relazioni convergono, poi, su alcuni punti particolari: si richiede, ad esempio, una sottolineatura maggiore sulla “teoria di genere” e sui rischi che comporta la sua diffusione, ed a volte imposizione, nei programmi scolastici, trasformandoli in un pensiero unico che danneggia la famiglia. Unanimità si riscontra anche sull’approccio da avere nei confronti di migranti e rifugiati per i quali si auspica una pastorale specifica, sia nella Chiesa di provenienza che in quella di accoglienza. A tal proposito, si ribadisce che la quesitone migratoria rappresenta una sfida nell’ambito del confronto religioso e si invita a sottolineare non solo i diritti, ma anche i doveri dei migranti.

Più attenzione ad anziani e disabili
Inoltre, le relazioni dei gruppi linguistici chiedono una maggiore riflessione sull’importanza degli anziani nella vita familiare, in particolare sul ruolo dei nonni, così come sulle sfide della disabilità i cui aspetti positivi – si afferma – vanno maggiormente evidenziati e valorizzati.  

Approfondire la bioetica e le sue implicazioni sulla vita umana
Alcuni Circoli minori, poi, avanzano proposte specifiche: ad esempio, inserire nel documento finale dell’Assemblea storie di vita familiare o di santità che siano esemplari per i fedeli; aggiungere citazioni bibliche; riflettere maggiormente sul tema della castità e dell’educazione affettiva, soprattutto per i giovani; considerare con più attenzione gli influssi della tecnologia sulla vita familiare, soprattutto per quanto riguarda Internet e la pornografia; approfondire il tema della bioetica, i cui sviluppi possono danneggiare l’essere umano nella sua essenza e nel suo valore.

Soddisfazione per il metodo di lavoro nei Circoli
Dai gruppi linguistici arriva, comunque, soddisfazione per il metodo di lavoro: il confronto diretto tra Padri sinodali che parlano lo stesso idioma, ma vivono storie, realtà e culture diverse in Paesi diversi, è una vera esperienza di cattolicesimo. Certo: gli emendamenti presentati per la prima parte dell’Instrumentum laboris sono numerosi, i Padri Sinodali sono consapevoli che non tutte le loro osservazioni potranno essere accolte, ma la sfida dell’ascolto reciproco risulta intanto vinta e vincente.








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