2015-10-08 14:30:00

Terra Santa: lettera patriarca Twal per Giubileo della Misericordia


Cristo, volto della Misericordia del Padre” è il titolo della lettera pastorale del patriarca Latino di Gerusalemme Fouad Twal, scritta per il Giubileo della Misericordia. L’anno giubilare, indetto da Papa Francesco, si aprirà l’8 dicembre. In questa occasione - riferisce l'agenzia Sir - saranno aperte quattro Porte della Misericordia: nella basilica del Getsemani a Gerusalemme, nella chiesa di santa Caterina a Betlemme, nella Basilica dell’Annunciazione a Nazareth e nel santuario di Nostra Signora della Montagna, ad Anjara in Giordania. 

La vera misericordia “trascende tutti i confini e distrugge tutti i muri”
Mons. Twal, nel testo, parla dell’attuale come di un “un periodo difficile della nostra storia; si soffre, soprattutto in Medio Oriente, dove la ferocia e la barbarie dell’uomo seminano ancora odio fratricida” e si rivolge “alla stragrande maggioranza del mondo che non è interessato al destino di tanti Popoli nei diversi contenenti, tra cui questa nostra regione medio-orientale”. Un vero e proprio invito per quanti “diffondono ideologie di morte a ritornare ad ascoltare la loro vera coscienza, a far prevalere il valore della vita umana ponendolo al di sopra di tanti interessi materiali” e a pregare affinché “i protagonisti di queste politiche sentano la chiamata a essere più testimoni della misericordia di Dio, ad ascoltare di più Papa Francesco, gli oppressi, la comunità umana”. La vera misericordia “trascende tutti i confini e distrugge tutti i muri”.

La Misericordia deve abbracciare Stati, popoli, etnie, religioni e confessioni religiose
E come la misericordia di Dio “non conosce confini, così dovrebbe essere per la misericordia dell’uomo verso il prossimo, soprattutto verso i più deboli, gli oppressi, gli emarginati, i migranti, i profughi e coloro che vivono alle periferie della società”. La misericordia, scrive Twal, “non è un sentimento fugace, epidermico, emozionale che si ferma a questi livelli; è invece un impegno concreto, tangibile, creativo e coinvolgente tutta la persona umana”. Per il patriarca latino la misericordia “deve abbracciare la vita pubblica in tutti i suoi settori: dalla politica all’economia, dalla cultura alla società, e questo a livello nazionale, internazionale, regionale e locale, senza trascurare nessuna direzione: Stati, popoli, etnie, religioni e confessioni religiose”. Quando diventa “parte dell’azione pubblica, contribuisce alla costruzione di un mondo migliore”. 

In un mondo sempre più disumano testimoniare la misericordia divina
“In un mondo che è sempre più disumano e che si sta muovendo verso la barbarie, la violenza e l’oppressione, la vocazione cristiana è di testimoniare la misericordia divina, in collaborazione con gli uomini e le donne di buona volontà”. La lettera si chiude con una esortazione a tutti i fedeli, “che hanno qualche peso nella famiglia politica, economica, culturale e sociale a vivere la misericordia e rifondare una cultura che permei di misericordia questo mondo che ci appartiene”. (R.P.)








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