La maggior parte del milione e 800mila abitanti della Striscia di Gaza non può permettersi una alimentazione adeguata, anche per l'aumento dei prezzi del cibo seguito all'ultimo intervento militare israeliano. A soffrire di più questa condizione sono i bambini e i ragazzi nell'età della crescita, che rappresentano la metà della popolazione. Uno studio condotto dal Palestinian Medical Relief Society ha rivelato che il 52% dei bambini della Striscia soffre di anemia e di grave carenze di fosforo, calcio e zinco, mentre un numero significativo di bambini soffre di infezioni al sistema respiratorio.
Il progetto di Caritas Jerusalem
Dopo l'ultimo intervento militare israeliano, Caritas Jerusalem ha avviato un progetto
teso a migliorare gli standard alimentari dei bambini della Striscia in età compresa
tra i 5 e i 12 anni, fornendo loro latte e alimenti prodotti appositamente per venire
incontro alle loro carenze nutrizionali. Il progetto – riferisce la documentazione
fornita da Caritas Jerusalem all'agenzia Fides – coinvolge 5mila bambini e ragazzi
provenienti da 10 zone diverse della Striscia, e in una prima fase punterà a individuare
i mille casi di malnutrizione più grave. Dopo tale screening, i mille bambini presi
in considerazione verranno nutriti per sei mesi con una dieta speciale, che prevede
anche l'uso di latte e biscotti arricchiti. Alla fine dei sei mesi, gli effetti di
tale dieta sulla salute complessiva dei ragazzi verranno monitorati attraverso test
e analisi mediche. In seguito, il progetto verrà progressivamente esteso anche ad
altre sezioni della popolazione infantile di Gaza, con l'utilizzo di diete calibrate
anche sulla base dei dati scientifici raccolti nella prima fase sperimentale. (G.V.)
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