2015-09-28 18:03:00

Francesco e gli Usa: i motivi del consenso


 

"L'invito a osare, a non soffermarsi sulle futilità, ma a costruire nell'esistenza, creando una famiglia, nella fede e nell'affidamento. E' questa l'eredità più grande che Papa Francesco ha lasciato alle migliaia di persone che hanno partecipato all'Incontro mondiale delle famiglie di Philadelphia". Al termine del 10mo viaggio apostolico del Papa, appena rientrato a Roma, Massimiliano Menichetti, inviato della Radio Vaticana negli Usa, riassume così il lascito più importante del Pontefice all'ottavo raduno mondiale delle famiglie che si è svolto dal 24 al 27 settembre nella città della Pennsylvania. "Un invito ad uscire fuori, a mettersi in gioco sul piano delle relazioni, senza avere paura del mondo, mostrando le radici trascendenti della famiglia, che colpisce molto la mentalità statunitense basata su criteri economici". "In vista dell'ormai imminente Sinodo ordinario dedicato alla famiglia - aggiunge Menichetti - qui abbiamo avuto la sensazione che questa grande adunata di famiglie e di pastori sia stato un momento di incontro e confronto che costituisce una grande ricchezza nella prospettiva del prossimo dibattito".


Tra gli avvenimenti centrali della visita di Papa Francesco negli Usa c'è stato certamente il suo discorso al Congresso americano a Washington, la prima volta per un Pontefice. "Papa Francesco - sottolinea l'americanista Mario del Pero, docente all'università di Parigi - ha toccato temi nodali molto delicati su cui è difficile immaginare cambiamenti politici nel breve periodo, per cui è difficile pensare a un impatto immediato delle sue parole da quel punto di vista". "Certo, il suo è stato un messaggio netto e duro rivolto a una parte consistente del Paese, quella cattolica, ma anche, in modo più ampio, a una popolazione che vive una crisi di religiosità". "Gli Usa sono oggi un grande 'supermercato' delle religioni e i cattolici, secondo molti indicatori, sono in diminuzione. Nonostante ciò, Francesco è molto popolare negli Usa. Sicuramente perché è un Papa latino-americano che parla a un Paese che si è 'ispanicizzato'. Ma anche perché il suo modo di comunicare semplice, netto e diretto, e la sua grande umanità, piacciono molto agli statunitensi e possono essere una chiave vincente rispetto a un'immagine istituzionalizzata e retorica della Chiesa e, più in generale, delle religioni". 








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