2015-09-27 14:29:00

Francesco: libertà religiosa non è un fatto privato


“Un popolo che ricorda non ripete gli errori del passato; al contrario, guarda fiducioso le sfide del presente e del futuro”. Così il Papa nel discorso all’Independence National Historical Park di Filadelfia, luogo di nascita degli Stati Uniti d’America, dove venne proclamata la Dichiarazione d’Indipendenza nel 1776. Qui Francesco ha incontrato la comunità ispanica ed altri immigrati: non scoraggiatevi – ha detto loro – delle difficoltà e non vergognatevi delle vostre tradizioni e conserviamo la liberta. Il servizio di Roberta Gisotti:

“Tutti traiamo beneficio dal fare memoria del passato”, ha richiamato il Papa i diritti inalienabili sanciti nella Dichiarazione d’indipendenza e gli sforzi costanti, nella storia degli Stati Uniti, fino ai nostri giorni per dare corpo a quegli alti principi nella vita sociale e politica della Nazione.

"Cuando un país guarda la memoria de sus raíces, sigue cresciendo ...".
“Quando un Paese – ha detto - conserva memoria delle proprie radici, cresce, si rinnova e accoglie nel proprio seno nuovi popoli e nuova gente che arriva”.

"La memoria salva el alma de un pueblo de aquello o de aquellos ...
La memoria salva” infatti “l’anima di un popolo da tutto ciò o da tutti coloro che potrebbero tentare di dominarla o di utilizzarla per i loro interessi”. Quando agli individui e comunità sono garantiti i rispettivi diritti, questi sono “liberi di realizzare le loro potenzialità”, contribuendo cosi “anche al benessere e all’arricchimento di tutta la società.” E tra i diritti fondamentali, il Papa, ha posto in primo piano quello alla “libertà religiosa”.

"Es un derecho fundamental que da forma a nuestros modo ...
È un diritto fondamentale che plasma il modo in cui noi interagiamo socialmente e personalmente con i nostri vicini”, che hanno diverse visioni religiose". Un diritto che “trascende i luoghi di culto, l’ambito privato degli individui e delle famiglie”, non una “subcultura” ma “parte della cultura” di ogni popolo e nazione.

"En un mundo en el que diversas formas de tiranía moderna tratan ...".

Da qui l’appello di Francesco ai fedeli di diverse fedi ad unire “le loro voci  per invocare la pace, la tolleranza e il rispetto della dignità e dei diritti degli altri”, “in un mondo dove le diverse forme di tirannia moderna cercano di sopprimere la libertà religiosa, o cercano di ridurla ad una subcultura senza diritto di espressione nella sfera pubblica, o ancora cercano di utilizzare la religione come pretesto per l’odio e la brutalità”.

Quindi un grazie a quanti di ogni religione hanno servito il Dio della pace, hanno difeso la dignità della vita in ogni fase, si sono presi cura del prossimo bisognoso, dei poveri e dei migranti.

"Ustedes son su voz, y muchos de ustedes ...".
Voi siete la loro voce, e molti tra voi – uomini e donne religiosi – avete permesso che il loro grido sia ascoltato”.

Il Papa ha poi chiarito ricorrendo ad un immagine della geometria luci ed le ombre della globalizzazione: se questa è concepita come “una sfera, - ha spiegato - dove ogni punto è uguale, equidistante dal centro, annulla, non è buona”. Se invece “la globalizzazione unisce come un poliedro, in cui tutti sono uniti, ma ognuno conserva la propria identità, è buona e fa crescere un popolo, e dà dignità a tutti gli uomini e concede loro diritti”.

Quindi due raccomandazioni di Francesco: “Non scoraggiatevi per le difficoltà che dovete affrontare, quali che siano”. “Non vergognatevi delle vostre tradizioni”, della fervida fede di molti di voi, del senso profondo della vita familiare e degli altri valori che avete ereditato.  

"Conservemos la libertad. Cuidemos la libertad".
Infine il monito: “Conserviamo la libertà, Abbiamo cura della libertà”.








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