2015-09-27 13:30:00

Burundi: dietro la crisi politica il controllo dei giacimenti


Dietro la crisi politica del Burundi c’è pure una lotta di influenza tra potenze straniere per il controllo dei giacimenti minerari. Lo rivelano all’agenzia Fides fonti della Chiesa burundese.

Commissione per il dialogo del governo esclude contatti con l’opposizione
“La Chiesa chiede il rispetto dello Stato di diritto e la garanzia dei diritti delle persone” dicono le nostre fonti, facendo riferimento al messaggio dei vescovi del 20 settembre nel quale si chiede un dialogo tra tutte le parti nessuna esclusa. “Il governo del Presidente Pierre Nkurunziza ha però respinto l’appello dei vescovi, creando una Commissione per il dialogo, con un mandato però limitato che esclude contatti con gran parte dell’opposizione” dicono le fonti di Fides.

Una delle poste in gioco è il controllo delle terre rare burundesi
“Il messaggio dei vescovi è inoltre molto chiaro nel denunciare con forza le violenze” sottolineano le fonti. “Ogni giorno si trovano per le strade di Bujumbura nuovi cadaveri di persone uccise durante la notte. Si sa che le persone arrestate vengono torturate. D’altro canto il governo cerca di comprare la popolazione. Questo grazie a grandi disponibilità finanziare derivanti dai contratti minerari per lo sfruttamento dei giacimenti minerari con aziende cinesi” rivelano le fonti di Fides.

Scontro indiretto tra Usa e Cina
“Mentre gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno condannato la violazione degli Accordi d’Arusha e della Costituzione burundese, con l’imposizione del terzo mandato di Nkurunziza, si intravede uno scontro indiretto tra l’occidente, e in particolare gli Stati Uniti, con la Cina, che sembra continuare ad appoggiare il Presidente. Una delle poste in gioco è il controllo dei giacimenti burundesi” concludono le fonti di Fides.

In Burundi grande concentrazione di giacimenti
​Secondo gli ultimi studi geologici, le terre rare in Burundi sono di qualità eccellente e si presentano in grande concentrazione (54,33%) rispetto ai giacimenti in altri Paesi. Le terre rare sono elementi utilizzati nell’industria elettronica e in altre applicazioni ad alta tecnologia. La Cina, che possiede il 97% delle terre rare mondiali, cerca di mantenere il proprio monopolio acquisendo i giacimenti di altri Stati. (L.M.)








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