2015-09-26 14:30:00

Papa all'Onu. Lombardi: discorso coraggioso, mondo lo ascolti


Molti i richiami forti nell’ampio discorso del Papa all’Onu, secondo il direttore della Sala stampa Vaticana, padre Federico Lombardi. Nel suo intervento i problemi, le difficoltà del mondo, i conflitti che fanno soffrire tanti uomini, donne e bambini, le ingiustizie, i diritti di ogni persona, quelli alla casa, al lavoro, ad un ambiente sano in cui vivere. Dominante, commenta padre Lombardi, il tema della pace sul quale il Papa ha portato una parola autorevole, coraggiosa e credibile e che è stata ascoltata con grande rispetto. Nell’incontro interreligioso a Ground Zero, l’impegno comune di tutti i credenti in Dio per la pace ha avuto poi una sua espressione, afferma ancora padre Lombardi, assolutamente chiara, profonda ed efficace. Ecco quanto ha detto padre Lombardi nell'intervista di Adriana Masotti:

R. – Certamente, il Papa ha detto moltissime cose in questo grandissimo discorso. Tra l’altro questo discorso apriva una Assemblea Generale e, quindi, a differenza degli incontri dei Papi precedenti con l’Assemblea delle Nazioni Unite, questo è il discorso che aveva una audience più ampia e più importante. Il Papa ha parlato con molta efficacia della necessità di un impegno concreto, di non fermarsi mai al solo livello delle parole, ma di cercare di arrivare anche alla realtà. Ha fatto dei richiami molto forti. Per esempio, quello sugli organismi finanziari internazionali, che devono aiutare lo sviluppo dei Paesi più poveri e non sottometterli – ha detto – in un modo asfissiante a sistemi creditizi, che li tengono in una situazione di esclusione, di povertà e di dipendenza sempre maggiore. Il Papa ha parlato con molta chiarezza anche dell’impegno necessario per la tutela dell’ambiente, ha parlato con molta chiarezza del disarmo nucleare, facendo anche riferimento in modo positivo al recente accordo sull’Iran. E questo è stato un punto evidentemente impegnativo, sapendo che si tratta di un accordo che non tutti hanno apprezzato. Poi ha parlato anche dell’importanza della natura e ha anche fatto riferimento alla natura della persona umana che comprende la distinzione naturale tra uomo e donna, per esempio, e anche dell’assoluto rispetto della vita in tutte le sue tappe e dimensioni. Quindi non ha perso l’occasione per presentare anche le posizioni della Chiesa su punti piuttosto impegnativi. E’ stato toccato pure il tema dei rifugiati, delle minoranze che sono oggetto di violenza, in particolare le minoranze cristiane nel Medio Oriente, e poi tutte le questioni che riguardano la povertà, la giustizia, il diritto di tutti ad avere un tetto, un lavoro e un ambiente sano in cui vivere, augurando evidentemente un progresso della pace attraverso i negoziati, attraverso il dialogo fra i diversi popoli. Il tema della pace certamente è un tema dominante in questo viaggio e non poteva che essere così. In questo il Papa ha portato una parola autorevole, una parola coraggiosa, che è stata ascoltata veramente con grande rispetto.

D. – Nel citare le diverse situazioni conflittuali del mondo, le guerre, è sembrato voler presentare ai rappresentanti delle nazioni proprio i singoli uomini, donne, bambini e bambine che soffrono nel mondo, a causa anche di ritardi nella politica, nella gestione di queste difficoltà…

R. – E’ vero, nello stile, nell’impostazione dei discorsi del Papa, noi vediamo questa sua insistenza sui volti concreti delle persone: gli anziani, i bambini, i giovani, i disoccupati. Il Papa insiste continuamente a non fermarsi al livello delle discussioni ideologiche o a considerare le persone come numeri nelle statistiche, ma a pensare sempre che sono persone concrete - i nostri fratelli, le nostre sorelle - e quindi a stimolare così la responsabilità dei governanti a ricordare la concretezza delle persone, che sono in attesa del loro impegno per trovare delle risposte concrete per la loro vita. In questo senso è stato bello anche l’incontro del Papa con il personale delle Nazioni Unite, con le migliaia di persone che lavorano ogni giorno per rendere possibile la vita e l’attività di questa organizzazione.

D. - L’altro momento importante di questa giornata è stato la visita al Ground Zero: il momento dell’incontro tra le differenze…

R. – Sì, il Papa ha incontrato una ventina di familiari delle persone cadute durante questo attentato spaventoso, persone cadute anche in servizio, e questo ha dato un senso di positività, di amore che diventa poi, alla fine, più forte dell’odio, di speranza di vita. E questo è stato fatto in modo molto significativo con un incontro interreligioso. Erano presenti, dunque, rappresentanti delle altre religioni con delle meditazioni molto appropriate sui valori fondamentali e sulla pace. Quindi l’impegno per la pace, che vede insieme tutti i credenti in Dio, ha avuto anche in questo viaggio un suo momento e una sua espressione assolutamente chiara e, direi, anche molto profonda ed efficace.








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