2015-09-26 16:25:00

Il Papa negli Usa: parole che vanno al cuore


"Il Papa ha saputo cogliere lo spirito di questa città, perché l'ha percorsa in tutte le sue dimensioni fondamentali". Paolo Mastrolilli, corrispondente dagli Usa per il quotidiano 'La Stampa' e la 'Radio Vaticana', residente dal '94 a New York, commenta così le ore intense trascorse da Francesco nella 'Grande Mela'. 

"All'arrivo il Papa è stato alla cattedrale di St. Patrick, a Manhattan, centro della vita cattolica. Il giorno dopo ha visitato il Palazzo di vetro dell'Onu, la sede delle grandi potenze mondiali, in un momento in cui le Nazioni Unite stanno compiendo un passo fondamentale, con l'adozione della nuova agenda post millennium, verso la riduzione della povertà e il contrasto dei cambiamenti climatici. Subito dopo la sua visita al Memoriale di Ground Zero, luogo che ricorda una terribile tragedia che ha colpito New York e gli Usa di cui Francesco ha sottolineato però gli aspetti di speranza: la solidarietà per le vittime e il nuovo patto interreligioso contro la violenza. Poi ha incontrato i bambini figli di migranti a east-Harlem, luogo molto disagiato della città, e da lì ha attarversato, quasi in una parata trionfale, Central-Park, dove ha ricevuto un lunghissimo abbraccio dalla folla che si era accalcata per poterlo salutare. E infine la messa al Madison Square Garden, un altro luogo simbolo di New York".

Ma, nelle giornate trascorse tra Washington e New York, che impatto hanno avuto i gesti e le parole di Francesco sulla popolazione statunitense? E' possibile distinguere tra un effetto pastorale e uno più prettamente politico? "E' impossibile fare questa distinzione", commenta Mastrolilli. "Anche quando ha parlato in luoghi eminentemente 'politici', come la Casa Bianca o il Congresso, Francesco non si è rivolto in particolare a una parte politica, ma si è soffermato su questioni che stanno a cuore a lui e a tutta la Chiesa, sulla base della dottrina cattolica. Ha toccato temi 'alti', come quelli che tocca durante i momenti più specificatamente 'pastorali' dei suoi viaggi. La speranza del Papa è sempre quella di toccare i cuori, di lasciare dei semi, avviare delle riflessioni che abbiano poi 'anche' dei risultati politici". "In questo senso - sottolinea Mastrolilli - mi sembra molto significativo quello che è accaduto allo speaker repubblicano della Camera, John Boehner, che si è dimesso il giorno dopo essere riuscito, per la prima volta nella storia, a portare il Papa a parlare al Congresso. Lui stesso ha ammesso che l'incontro con il Papa l'ha toccato, lo ha fatto riflettere e portato alla convinzione che fosse il momento di lasciare la politica, proprio per favorire il dialogo all'interno del suo stesso partito". "Francesco - conclude il corrispondente dagli Usa - parla e tocca i cuori delle persone in una maniera diversa rispetto ai politici. Le sue parole avviano dinamiche che non sappiamo quale esito possano avere e spesso sono anche sorprendenti".








All the contents on this site are copyrighted ©.