2015-09-25 02:35:00

Francesco arrivato a New York prega nella Cattedrale di S. Patrick


Il Papa è arrivato a New York, da Washington, accolto dal calore e affetto di migliaia di fedeli. Nella Cattedrale di San Patrizio, cuore di Manhattan ha pregato i Vespri con il clero, religiosi e religiose. Prima di arrivare all’altare il Papa si è avvicinato ad una bambina afroamericana su una sedia a rotelle, l’ha salutata ed abbracciata. Lei si è commossa asciugandosi le lacrime, davanti allo sguardo altrettanto commosso del Papa. L’arcivescovo di New York, Timothy Dolan, ha ribadito la sua vicinanza e gioia nell’accogliere il Successore di Pietro. Francesco si è detto partecipe con chi sofferente per la strage vicino alla Mecca, dove oltre 700 persone sono morte per la calca, pregando “Dio Onnipotente, Padre misericordioso”.

Di seguito ampi stralci dell’Omelia di Papa Francesco

“Questa sera, cari fratelli e sorelle, sono venuto a pregare con voi sacerdoti consacrati e consacrate perché la nostra vocazione continui a costruire il grande edificio del Regno di Dio in questo Paese”. “So” ha precisato che voi, come corpo sacerdotale, di fronte al popolo di Dio, “avete sofferto” molto nel non lontano passato sopportando la vergogna a causa di tanti fratelli che hanno ferito e scandalizzato la Chiesa nei suoi figli più indifesi… “Allo scopo di aiutarvi a seguire nel cammino della fedeltà a Gesù Cristo, mi permetto di fare due brevi riflessioni”.

Lo spirito di gratitudine
Ha parlato dello spirito di gratitudine e della gioia di uomini e donne che amano Dio; “sacerdoti e consacrati chiamati” a trovare e irradiare una permanente soddisfazione per la loro chiamata. La gioia sgorga da un cuore grato. Ha detto ribadendo le tante grazie, le tante benedizioni. Ci farà bene ripercorrere la nostra vita con la grazia della memoria. Ha aggiunto. “Memoria del cammino percorso” e soprattutto memoria “dell’incontro con Gesù Cristo”. Francesco ha parlato della memoria dello stupore che produce nel cuore l’incontro con Gesù Cristo. Ha esortato a chiedere “la grazia della memoria per far crescere lo spirito di gratitudine”.

Lo spirito di laboriosità
Il secondo ambito per Francesco “è lo spirito di laboriosità”. Un cuore grato è spontaneamente sospinto a servire il Signore e a intraprendere uno stile di vita operoso. Ha spiegato che il cammino della rinuncia a se stessi per lavorare per Lui e per gli altri, diventa una via “privilegiata” per rispondere al suo grande amore.

Lo spirto mondano
E’ tornato sulla “spiritualità mondana”, che indebolisce il “cammino” “di servizio” e degrada lo stupore del primo incontro con “Gesù Cristo”. “Possiamo essere intrappolati – ha detto nel misurare il valore dei nostri sforzi apostolici dal criterio” dell’efficienza, della funzionalità e del successo esterno che governa il mondo degli affari.

Il valore dell’apostolato – la croce
Il Papa ha spiegato che il vero valore dell’apostolato viene misurato dal valore che esso ha agli occhi di Dio. E che “vedere e valutare” le cose dalla prospettiva di Dio ci richiama ad una costante conversione. Dio vede le fatiche ha sottolineato ribadendo che “la croce ci mostra un modo diverso nel misurare il successo”. “Se talvolta le nostre fatiche e il nostro lavoro sembrano infrangersi e non portare frutto – ha rimarcato - noi seguiamo Gesù Cristo…; e la sua vita, umanamente parlando, si concluse con un fallimento: nel fallimento della croce”.

Il pericolo della comodità
Francesco ha spiegato che un ulteriore pericolo “sorge” quando si diventa gelosi del tempo libero, quando ci si circondai di confort mondani. Perché spiega “pian piano” “diminuisce il nostro spirito di sacrificio”, “di rinuncia e di laboriosità”. Questo ha evidenziato allontana la gente che sta “soffrendo” per la povertà materiale ed è costretta a fare sacrifici.

Il riposo – la vicinanza a chi bisognoso
Il riposo – ha detto – “è una necessità”, ma bisogna imparare “come riposare” ovvero “in maniera che approfondisca il nostro desiderio” di servire in modo generoso. Ha parlato di vicinanza ai poveri, ai rifugiati, ai migranti, agli malati, agli sfruttati, agli anziani che soffrono la solitudine, ai carcerati e a tanti altri poveri di Dio ci insegnerà un altro tipo di riposo, più cristiano e generoso.

Gratitudine e laboriosità
Per  il Papa gratitudine e laboriosità sono i due pilastri della vita spirituale. Poi il Papa ha espresso in modo speciale “ammirazione” e “gratitudine alle Religiose degli Stati Uniti”. Le ha definite donne forti, lottatrici; con spirito di coraggio, “in prima linea” nell’annuncio del Vangelo. “Un grazie grandissimo - ha detto - vi voglio molto bene”.








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