2015-09-23 10:56:00

P. Lombardi: con il Papa a Cuba momenti di grande gioia


Al termine della visita di Papa Francesco in terra cubana, Adriana Masotti ha sentito il direttore della nostra emittente e della Sala Stampa vaticana al seguito del Papa, padre Federico Lombardi. Ecco il suo commento a caldo:

R.- Questa ultima mattinata è stata veramente splendida con la celebrazione al Santuario della Carità del Cobre, che era un po’ il culmine spirituale di questo viaggio e una delle importanti motivazioni per il centenario della proclamazione di questa immagine della Vergine come Protettrice della nazione cubana. Cosa molto, molto, molto sentita da tutti e con una grande partecipazione. La presenza a questa Messa proprio di coloro che sono gli evangelizzatori di base della Chiesa cubana – laici, catechisti, persone semplici che fanno le piccole comunità nelle case di missione - era molto significativa. E poi anche l’incontro con le famiglie nella cattedrale di Santiago è stato bellissimo ed è stato veramente il punto di passaggio naturale tra questa tappa e quella negli Stati Uniti e poi il Sinodo. Momenti di grande gioia. Il Papa era in grande forma, dobbiamo proprio dirlo. Quindi, una conclusione migliore di questa non era pensabile. Sono stati tre giorni intensi, ma che hanno risposto pienamente – direi – alle attese del popolo e della Chiesa in Cuba, attese del popolo perché il Papa ha dato un messaggio certamente di grande speranza, nonostante le difficoltà. Il Papa ha una grande autorità morale, essendo stato anche l’incoraggiatore di questo processo di avvicinamento agli Stati Uniti, che è molto significativo di una ricerca e possibilità di cambiamento nella situazione cubana. E poi il Papa, come grande pastore, ha saputo dare l’ispirazione per l’incoraggiamento di una comunità ecclesiale che vive in povertà, che ha poche possibilità, forse, di agire e di esprimersi e poche risorse, ma che vive con molta purezza il suo servizio agli altri e alla società, a cominciare dai poveri. Il Papa ha dato dei messaggi che sono molto secondo il suo cuore, quindi quello del valore della povertà, il valore del servizio per i poveri, il valore della misericordia, il valore dell’amicizia sociale e della responsabilità solidale per il bene comune. Insomma, mi pare che in tre giorni ci siano stati messaggi importanti, belli e per tutti.

D. – E’ emerso il concetto di una Chiesa in uscita e di una famiglia che è scuola di umanità: mi pare questi siano i due concetti principali…

R. – I concetti sono moltissimi ed è difficile isolarne qualcuno. Certamente per quanto riguarda le chiese, il Papa ha ripreso una formula che aveva usato anche nel suo precedente viaggio in America Latina, parlando del “santo popolo di Dio fedele in cammino”, in Cuba come negli altri Paesi. Ecco, questo è il senso del grande rispetto per il popolo di Dio, in cui è presente lo Spirito del Signore e che testimonia, attingendo al Vangelo, questi suoi valori di amore, di carità, di servizio, che sono preziosi veramente per tutti. E poi, quindi, è una Chiesa che serve e che non è centrata su se stessa.

D. – Padre Lombardi, un’ultima cosa: abbiamo visto che c’è stato un leggero anticipo sul programma, siamo abituati ai ritardi del Papa, come mai?

R. – Perché il Papa è sempre molto rapido. A volte, nelle sue celebrazioni sono previsti dei tempi un po’ più abbondanti, per essere poi sicuri di non trovarsi in ritardo per gli eventi successivi. Però a volte si crea un qualche anticipo e questo permette poi di muoversi con grande naturalezza e serenità. Diciamo semplicemente che la Messa al Santuario si è svolta con totale serenità – come era previsto – però è durata un poco meno di quanto era stato programmato e quindi si è guadagnato un poco di tempo. Ma siamo nella assoluta normalità delle cose: quando c’è un programma complesso ci possono essere dei ritardi o ci possono essere anche – a volte – degli anticipi.








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